Ciao a tutti, avete visto lo schema di sceneggiatura mobile usato in parte da Francesca (Sonvico) per il suo lavoro?
Mi sembra uno schema molto pratico da utilizzare strumentalmente anche per quanto riguarda l’organizzazione della fase di montaggio.
Lo schema deriva da una proposta di Cedrini (Immagini e culture, Flaccovio Editore, 1990) relativa ai metodi e alle tecniche dell’antropologia visiva. Riassumo a seguito le indicazioni presenti nel testo come spunto ad una riflessione sulla metodologia di ricerca e al contributo che questa riflessione può fornire al fine di acquisire informazioni etnografiche di valore.
Lo schema di sceneggiatura mobile è individuato da Cedrini come una delle fasi di scansione operativa che complessivamente struttura nella seguente successione:
1. ipotesi di lavoro bibliografica e filmografica: opera una selezione tra le varie immagini registrabili – a seconda dell’angolazione scelta il filmato avrà un carattere descrittivo o documentario o di archivio di immagini, etc. In questo modo sarà possibile scegliere consapevolmente una metodologia appropriata alla modalità dell’osservazione che non sarà quindi casuale ma intenzionale e ragionata. In questa fase la delimitazione di ciò che si vuole filmare è essenziale e dipende dall’angolazione di lettura scelta (cosa filmare, documentare). L’obbiettivo definito da Cedrini è quello di cogliere la totalità di un fenomeno nelle singole fasi di ricerca e di sapere, quindi, operare una sintesi nel momento stesso dell’analisi. I dati generali compresenti sono diversi: cenni storici, elementi che compongono la quotidianità o l’eccezionalità dell’evento osservato, il tempo (inizio,durata e fine), lo spazio, il significato, lo svolgimento dell’evento stesso.
2. documentazione bibliografica e filmografica
3. sopralluogo
4. stesura di una sceneggiatura mobile
5. riprese e registrazioni
6. visione del materiale girato
7. sceneggiatura fissa e commento
8. montaggio delle immagini
9. montaggio del sonoro
1. titoli di testa e di coda
Lo schema proposto da Cedrini per la strutturazione della fase 4 (sceneggiatura mobile) sopra elencata è, come vi accennavo, di facile utilizzo e comprensione:
Tecniche e metodi di ricerca
N.
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Inquadratura
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Tempi
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Movimento
camera
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Sonoro
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Tempi
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Commenti
|
Tempo
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1
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(Su sfodo blu):Laboratorio antropologico universitario
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5’’
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2
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Immagini del paese dalla collina
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5’’
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Campo lungo
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Rumori di fondo della campagna
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5’’
| ||
3
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Strade del paese deserte (prima della processione)su queste scorre il titolo:Il signore delle fasce
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25’’
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Campo lungo
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Lamentanze (sottofondo)
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5’’
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In tutta la sicilia la settimana santa è il momento della ritualizzazione della passione di Cristo……….etc
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20’’
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4
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Chiesa del S.Spirito
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5’’
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Totale
|
Lamentanze (sfumare)
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5’’
| ||
5
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Chiesa del Carmine (ingresso)
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4’’
|
totale
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Rumori di fondo
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32’’
|
Sin dalle prime ore del pomeriggio, nella chiesa del carmine, da dove uscirà il Cristo detto delle fasce, è un via vai di fedeli….etc.
Il nastrino rosso, dopo essere stato misurato sul corpo del crocifisso, ….etc.
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9 ‘’
9’’
|
6
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In chiesa:
Cristo disteso – Cristo nell’urna – Via vai di fedeli
Nastrino – Misurazione – legatura al braccio
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16’’
12’’
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Totale
Campo largo
Primo e primissimo
piano
|
La stesura di una sceneggiatura mobile implica che l’oggetto della documentazione/ricerca a questo punto è divenuto familiare: l’angolazione (modalità dell’osservazione), la scandione ritmica e la durata finale del lavoro sono stati decisi in base alla definizione dell’ipotesi di lavoro (fase uno) o se vogliamo in base alla definizione dell’oggetto di ricerca. Questo lavoro di traduzione in chiave di sceneggiatura mobile vi consente di riflettere sulle future riprese (inquadrature, primi e primissimi piani, campo e controcampi, etc.) e di riportarle alle regole della grammatica filmica che, data la scelta del mezzo di registrazione/esplorazione vanno tenute in considerazione.
sara
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