12 novembre 2012

Schema di lavoro

Ciao a tutti,
per la mia microetnografia vorrei esplorare come oggetto di ricerca la storia e l’attività dell’officina del ferro battuto di Pioltello e del suo attuale erede, Mitsuaki Hirose, il quale mi ha dato la sua disponibilità ad un’intervista entro la fine di novembre.
Dal sito www.studiohirose.it riporto una breve presentazione:
L'officina del ferro battuto di Pioltello ha origini molto antiche: fu fondata nel 1640 da Zendenofano Fumagalli. I discendenti si tramandarono il lavoro di padre in figlio per sei generazioni. I lavori dell'ultimo rappresentante della famiglia, Genesio, sono presenti anche a Buckingham Palace, in Germania, in Uganda, in Togo, nella cappella dell'aeroporto di Linate, in vari istituti dell'Ordine Ospedaliero Fatebenefratelli...La storia di Genesio Fumagalli è stata raccolta in un mini libro Una vita in ferro battuto (scaricabile in pdf). 
Nel 1983 l’officina è stata rilevata dall’allievo giapponese di Fumagalli, Mitsuaki Hirose. Sul sito www.studiohirose.it sono visibili anche alcuni oggetti da lui creati ed è presente una piccola autobiografia. Di lui hanno scritto in diverse riviste e quotidiani giapponesi e italiani (gli articoli sono visualizzabili online). Nel 2007 c’è stata una mostra fotografica dei suoi lavori al Centro Culturale Italo Giapponese di Kyoto e nel 2010 ha tenuto una lezione e dimostrazione pratica presso Tama Art University di Tokyo.
Sulla base di quanto sopra, lo scopo della mia ricerca è quello di capire in che modo Hirose possa rappresentare (o meno) l’incontro di due diverse culture artistiche/artigianali. Mi piacerebbe indagare la continuità dell’attività di Hirose rispetto all’eredità della famiglia Fumagalli, e di capire se e in che modo le sue origini giapponesi possono avere invece introdotto delle novità rispetto al passato.
Nella prima parte della microetnografia vorrei ricostruire la storia dell’officina del ferro: attraverso foto e documenti di archivio, attraverso il racconto di Hirose e, se mi è possibile, attraverso qualche breve intervista ai residenti della corte dove è situato il laboratorio. Farei inoltre io stessa delle riprese e delle fotografie al sito.
Dopodiché mi concentrerei sull’intervista:
- La sua storia di vita e le sue rappresentazioni: qual è stata la sua formazione? In che modo si è avvicinato all’arte del ferro? Che tipo di creatività consente questa materia apparentemente tanto rigida? Come mai ha deciso di trasferirsi in Italia? Come è giunto all’officina di Pioltello? Che ricordi ha di Genesio Fumagalli? Perché ha deciso di rilevare il laboratorio? In che modo sente di continuare la tradizione storica dell’officina? Cosa significa per lei svolgere oggi questo tipo di attività? Quali sono gli oggetti più richiesti e da che tipo di clientela? Perché ha deciso di far conoscere le sue opere anche in Giappone? In che modo le sue origini giapponesi possono avere influenzato la sua attività e la sua opera?
- Le pratiche: a questo punto chiederei a Hirose di mostrarmi il suo laboratorio e gli strumenti che utilizza, e di spiegarmi e mostrarmi il suo lavoro. Gli chiederei inoltre di mostrarmi (anche attraverso fotografie) gli oggetti da lui creati che ritiene più significativi e di commentarli.
Attendo eventuali commenti e osservazioni.
A presto,
Rosanna Fallica




5 commenti:

  1. Ciao Rossana,
    il tuo piano d'azione mi sembra ben formulato e ricco di spunti e possibili direzioni di indagine e di approfondimento....tiene a mente questo!
    ricordiamoci di non porre ai soggetti domande alle quali dovremmo rispondere a noi (non dobbiamo pensare che faranno il loro lavoro al posto ns: la domanda sull'influenza dell'origine giapponese....)
    la storia di vita può fornire - come discusso - informazioni preziose che poi andranno approfondite in base alle nostre questioni, come per esempio quella che poni rispetto ad una eventuale commistione di linguaggi, stili, etc.
    grazie per i link ai materiali di ricerca che stai visionando. pensali come tali e trova il modo di utilizzarli come risorse anche a livello visivo.
    l'idea di raccogliere il punto di vista degli abitanti della corte mi sembra buona come quella di spingere l'analisi in direzione di un approfondimento delle pratiche di lavorazione di questo materiale che, dici con un'espressione che mi sembra particolarmente felice, sembra tanto rigido .......ne trarrei spunto non solo per il titolo del tuo lavoro ma anche a livello della traduzione visiva delle questioni che poni.
    questo a caldo. poi devo rifletterci e dare un occhio più denso ai materiali linkati. sarebbe buona cosa e giusta che anche gli altri si facessero avanti con commenti, idee e domande.....
    ai prox gg
    sara

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  2. dimenticavo. come tu puoi fare rispetto ai work in progress altrui
    sara

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  3. La ringrazio molto il feedback e per le utili osservazioni.
    Nel frattempo mi sono venute in mente altre due questioni da approfondire nell'intervista:
    - dal sito di Hirose emerge che molti dei suoi oggetti sono legati al culto cattolico (come quelli creati dal suo predecessore)
    - che rapporto c'è oggi tra artigianato e industria nell'attività di lavorazione del ferro? (parto dalla constatazione del fatto che lui ha lavorato per un breve periodo anche in un'azienda)
    Qualsiasi altro commento rimane ben accetto.
    A presto,
    Rosanna

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  4. La ringrazio molto il feedback e per le utili osservazioni.
    Nel frattempo mi sono venute in mente altre due questioni da approfondire nell'intervista:
    - dal sito di Hirose emerge che molti dei suoi oggetti sono legati al culto cattolico (come quelli creati dal suo predecessore)
    - che rapporto c'è oggi tra artigianato e industria nell'attività di lavorazione del ferro? (parto dalla constatazione del fatto che lui ha lavorato per un breve periodo anche in un'azienda)
    Qualsiasi altro commento rimane ben accetto.
    A presto,
    Rosanna

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  5. ciao,
    un tema trasversale/questione riguarderà, quindi, le dinamiche di continuità e cambiamento in rapporto al lavoro/esperienza del predecessore di Hirose
    buon lavoro
    sara

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