Buongiorno a tutti,
vorrei brevemente
presentarvi il mio progetto. A giugno-luglio di quest’anno ho trascorso tre
settimane a Mombasa (Kenya) per la tesi e ho avuto modo di vedere alcuni
spettacoli di danza presentati in contesti turistici. In particolare ho
assistito ad alcuni spettacoli organizzati in un albergo ubicato a Nyali beach,
a nord di Mombasa, che ospita sia turisti domestici sia internazionali e ho
pensato che avrebbero potuto essere il tema del mio progetto.
In riferimento agli
spettacoli di danza qui rappresentati, si può fare una distinzione fra quelli
messi in scena da una compagnia di ballo impiegata dall’hotel e quelli messi in
scena da danzatori “itineranti” che si esibiscono quindi in diversi alberghi
della costa.
Con il progetto vorrei
quindi occupami di danze tradizionali eseguite in contesti turistici, prendendo
in considerazione nello specifico, due spettacoli presentati in questo hotel:
il primo, dal titolo An African Celebration, è rappresentato dalla
compagnia impiegata dall’albergo, il secondo vede un gruppo di circa 20 Maasai
esibirsi in una serie danze tradizionali.
Con il primo spettacolo,
prodotto ex novo appositamente per i turisti, vorrei indagare i seguenti
aspetti:
- quanto la rappresentazione
pensata per intrattenere i turisti si discosta o si avvicina all’immaginario
che gli stranieri hanno sviluppato sull’Africa a partire dall’epoca coloniale
fino ad oggi, come ben mettono in evidenzia gli aspetti enfatizzati dai tour
operator: l’esotico, il diverso, il tribale, l’arretratezza, la sensualità, la
violenza.
- La dimensione della
creatività e della sperimentazione in rapporto agli elementi considerati
tradizionali e autentici.
Con il secondo spettacolo,
che consiste nella rappresentazione di quattro differenti danze Maasai per gli
ospiti dell’albergo, vorrei porre l’attenzione sul fatto che le danze qui
esibite sono passate da una dimensione rituale e da una funzione coesiva della
comunità a una dimensione teatrale, che non implica una dimensione sociale se
non quella di divertire gli spettatori (Marco Aime, L’incontro mancato, Torino,
Bollati Boringhieri, 2005 , p. 121). Qui le danze possono rimanere invariate
negli aspetti formali (sebbene possano cambiare alcuni elementi come la durata)
ma subire un processo di risignificazione.
Ho parlato con alcuni
ballerini della compagnia di danza dell’albergo e con alcuni danzatori Maasai.
Due di loro hanno accettato di essere intervistati ma non ripresi. Il lavoro
sarà dunque costituito da riprese effettuate durante i due spettacoli e da
spezzoni di interviste audio.
Nel primo caso le domande
erano focalizzate sugli aspetti relativi alla creatività e all’innovazione; nel
secondo ho chiesto di parlare delle differenze fra le danze eseguite nella loro
comunità e quelle danzate appositamente per i turisti e degli eventuali
cambiamenti che possono verificarsi.
Sto ora cercando di lavorare
sui materiali raccolti, a presto con nuovi aggiornamenti.
Grazie,
Sara