Nel capitolo conclusivo Nichols cerca di spiegarci in quale modo il POV personale può diventare il corpo di un’analisi scritta di un film-documento.
Voglio partire da questa mia affermazione:
- supponiamo che lo scopo del realizzatore di un Documentario è quello di veicolare immagini/suoni e voci che attengono alla realtà, portandoci ad ipotizzare che quanto impresso su pellicola sia “Veramento Vero” e degno di fiducia.
come notiamo dai commenti degli studenti nel capitolo conclusivo, a proposito del film documento Nanuk:
- Marco elogia il documento e apprezza l'osservazione partecipante
- Roberta lo critica per il montaggio artificiale delle scene
credo che in queste due posizioni, si scorge quanto sia complicato trasmettere in modo univoco impressioni e suggestioni di un Girato.
Ciò che il Regista ha realizzato sulla base del proprio background, sulla base della contestualità e su ciò che sono state le sue percezioni hic et nunc, non è replicabile emotivamente, tanto che i due studenti hanno avuto percezioni/giudizi differenti.
Credo che, nel corso della realizzazione di un documento video, si debba cercare di avvicinarsi in maniera riflessiva e priva di preconcetti (epoché) utilizzando se possibile più POV (S.Goldmann - Metafora Galattica) con l'approccio (per me) più interessante di tipo complementarista (Devereux) così da ottenere attraverso diverse lenti una struttura più analitica.
Secondo me con queste attenzioni progettuali possiamo cercare di realizzare una migliore approssimazione possibile, e comunque mai esaustiva.
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