24 ottobre 2012

modalità di regia documentaria (Bill Nichols, Introduzione al documentario, Il Castoro, 2006)


Grazie Giuseppe per i tuoi post sul testo di Bill Nichols, Bill Nichols, Introduzione al documentario, Il Castoro, Milano, 2006.

Ho commentato il primo post relativo al lavoro che hai fatto sul primo capitolo, indirizzando la riflessione verso l’obbiettivo prioritario di questo lavoro. 
Si tratta di un lavoro decentrato di lettura e traduzione di alcuni testi fondamentali nell’ambito dell’antropologia visiva in generale e, come nel caso specifico, del documentario come forma di rappresentazione. Il testo mi sembra offrire numerosi spunti sia alla pratica etnografica con i mezzi audiovisivi, sia alla riflessione antropologica/epistemologica.. L’obbiettivo delle note sui testi proposte dagli studenti del lab, è quello di evidenziare le potenzialità e le risorse dei mezzi audiovisivi da una prospettiva antropologica e di rispondere a due quesiti fondamentali:
-        -  in che modo questi mezzi possono contribuire alla ricerca da una prospettiva antropologica?
-       -   che informazioni etnografiche è possibile ricavare attraverso un loro utilizzo consapevole?
Nel secondo capitolo (in che modo i documentari sono diversi da altri tipi di fim?) Nichols presenta sei modalità differenti di regia documentaria con le quali confrontarsi e tra le quali scegliere. La divisione come sempre è euristica e le diverse tipologie possono presentarsi in forma mista. La distinzione ci interessa per orientarci nel campo di riflessione attraverso un confronto diretto tra i diversi lavori documentari (dai quali emerge -  non linearmente - tale tipologia).
La proposta di inserire le definizioni di Nichols vuole quindi essere un invito alla visione di questi lavori come spunti alla riflessione secondo gli obbiettivi sopra esplicitati.
Laddove possibile verranno linkati al blog i documentari corrispondenti in modo da consentire il confronto e lo scambio di opinioni su di essi – dopo un’attenta visione. Gli asterischi a lato dei titoli ne segnalano la presenza – come links – sotto l’etichetta VIDEOLINKS  che si trova nella di apertura del blog in basso a dx.
Il post è in divenire quindi chi ha il testo di Nichols e vuole partecipare è benvenuta/o.
La prima modalità illustrata da Nichols è definita come poetica per “l’enfasi sulle associazioni visive, sulle qualità di tono e di ritmo, sui passaggi descrittivi e sull’organizzazione formale.”
Gli Esempi di documentary inseriti che corrispondono a questa modalità di regia sono i seguenti : De Brug*, Joris Ivens (1928), Song of Ceylon*, Basil Wright (1934), Listen to Britain*,  Humphrey Jennings (1942), Notte e Nebbia*, Alain Resnais (1955), Koyaanisqatsi, Godfrey Reggio(1983). Nichols rileva inoltre la somiglianza tra questa modalità di regia e il cinema personale e di avanguardia.
chi vuole può offrire un commento dopo la visione dei documentari a questo post
Buona visione e riflessione
A seguire
Sara

1 commento:

  1. che cosa strana! il post non iserisce le righe finali dei documentari xhe secondo Nichols rientrano nella modalità poetica di regia!
    Ne faccio un copia incolla qui:

    Humphrey Jennings (1942), Notte e Nebbia*, Alain Resnais (1955), Koyaanisqatsi, Godfrey Reggio(1983). Nichols rileva inoltre la somiglianza tra questa modalità di regia e il cinema personale e di avanguardia.

    chi cerca, trova!
    sara

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