Per
alcuni un film impiegato nell’ambito dell’antropologia culturale deve essere
considerato etnografico. C’è un dibattito tra gli studiosi che considerano etnografici
tutti i film e quelli che sostengono che solo gli antropologi possono produrre
film etnografici.
Con
l’invenzione della macchina da presa, la registrazione permette agli studiosi
di “portare a casa” materiale dal loro campo di ricerca e analizzarlo con colleghi
che non ci sono mai stati. Inizialmente questo ruolo apparteneva alla
fotografia.
Nel
1955 Michaelis afferma la necessità di produrre film di ricerca e creare un
archivio per conservarli. Archivi come quello di Insitut fur den Wissenschaftlichen erano accessibili agli studiosi
che periodicamente li arricchivano con del materiale nuovo.
Il
concetto di “film di ricerca” si basava inizialmente sulla filosofia
positivista che lo considerava un dato obiettivo di importanza storica. Con l’arrivo
dell’epoca postmoderna si mette in dubbio l’obbiettività in quanto la ripresa è
un’azione molto soggettiva.
Molti
paesi che danno importanza alla ricerca antropologica hanno librerie/archivi
per i film etnografici: the Royal
Anthropological Institute, the Nordic Anthropological Film Association. A
volte i film commerciali sulle culture esotiche sono realizzati con l’assistenza
di antropologi. Uno dei film etnografici più popolari del Nord America è stato The Hunters (1957).
Dalla
metà degli Anni 90 alcuni produttori hanno sfruttato la nuova tecnologia
digitale per creare video abbinati a fotografie e testi che erano visti sul
computer e non più proiettati. Con l’arrivo di internet e del web questi
materiali sono reperibili direttamente nei siti internet. Negli anni
precedenti, invece, accedere ai film etnografici era molto difficile e costoso.
Si potevano noleggiare direttamente dalle università i film in 16 mm che sono
stati sostituiti prima dalle videocassette e in seguito dai DVD.
Nel
1950 viene istituito l’UNESCO
International Committee on Ethnographic and Sociological Film. In Italia, a
Firenze, viene organizzato il Festiva dei Popoli nel 1959. Ogni due anni in
Gran Bretagna si organizza The International Ethnografic Film Festival. Ci sono festival, organizzazioni, training in tutto il mondo: the Taiwan
Ethnographic Film Festival, the South African Film and Video Project, etc.
Con
la globalizzazione, ci sono materiali su tutti i posti esotici e, nello stesso
tempo, gli indigeni possono far sentire la propria voce attraverso i film prodotti
da loro. I tempi dei film in 16 mm sono finiti e oggi ogni antropologo con una
videocamera è in grado di produrre un film etnografico sui propri studi. Questi
film possono essere messi a disposizione di tutti attraverso la rete.
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