Gli
studi antropologici non sono più una questione tra antropologi che riprendono
gli indigeni come oggetti passivi. Sono consci del fatto che non hanno più il
monopolio etnografico sulla produzione e l’interpretazione della
rappresentazione visiva. Tutto questo li ha portati a domandarsi come le persone
rapportano i media visivi alla loro vita quotidiana.
Il
termine “audience” in inglese si
riferisce a tutti quelli che sentono, vedono o leggono i media e le performance
dal vivo. Il pubblico può essere classificato secondo diversi criteri:
categorie sociali, periodi, tecnologie dei media, qualità, etc. Ci sono stati
così tanti approcci per studiare i media che si è creata una certa confusione,
peggiorata dal fatto che il termine “audience”
ha molti sinonimi in inglese, come spectators,
filmgoers, TV viewers, consumers.
Nel
passato i film etnografici di Alfred Haddon, Franz Boas e Margaret Mead non
erano distribuiti se non tra gli antropologi, non erano accessibili al grande
pubblico. Tra gli Anni 50 e 60 si comincia a preoccupare di come e a chi i film
etnografici si rivolgono. Questa tendenza coincide con l’utilizzo di questi
film per insegnare antropologia e si pone la domanda su come gli studenti li percepiscono.
Tra i primi produttori di film etnografici, Asch si distingue per il suo
impegno a promuoverli come mezzo di insegnamento.
Mentre
i primi film etnografici erano distribuiti all’interno di piccoli gruppi di
studenti di antropologia, con l’utilizzo della televisione qualche anno più
tardi, questi film arrivano a un pubblico molto vasto che spesso non ha alcuna
conoscenza antropologica. La televisione porta i film etnografici nell’industria
dello spettacolo. Una volta che questi film escono dalle aule universitarie e
raggiungono milioni di persone nel mondo, lo studio dell’audience inizia a occupare un posto importante nell’antropologia.
Nei
primi anni 70 nasce il termine “antropologia dei media” che si riferisce all’utilizzo
dei mass-media per promuovere la conoscenza antropologica tra il grande
pubblico. Vent’anni più tardi, invece, riguarda anche l’antropologia visiva.
Molti antropologi negli Anni 90 pubblicano i loro contributi in merito nella
rivista Visual Anthropology Review.
Il
concetto di “pubblico” nell’ambito dei media antropologici non è mai stato ben definito
e anche se non è stato studiato in profondità nel passato, ha sempre fatto
parte dell’antropologia.
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