Le nuove riprese avvengono nel Centro Culturale di Pioltello durante il
laboratorio di teatro dell’oppresso condotto da Giulia e Giulia, due giovani
ragazze poco più che ventenni.
Le riprese si svolgono in un clima più freddo del solito. Non per
l’accoglienza ma per l’atmosfera richiesta dal laboratorio che esclude il
sottofondo chiassoso dei precedenti contesti.
Utilizziamo ancora la doppia camera per riprendere una dozzina di
adolescenti di diversa nazionalità impegnati nel laboratorio.
Questa volta non c’è nessuna lezione preparata ad hoc o conferenza
scolastica come durante le precedenti riprese (anche se insieme a noi c’è la
signora Virgillito incontrata all’ITSOS e invitata qui). Si tratta di una lazione
classica dove i ragazzi svolgono esercizi
in cui bendati si devono riconoscere, o vengono modellati dai propri
compagni come se fossero statue o ancora, l'unico conttatto fisico avviene di spalle nel mentre ci si conosce o si dialoga in questa posizione.
Giulia ci dice che questa tecnica teatrale è stata pensata proprio per
far entrare le persone in contatto fisicamente persone che magari faticano
spontaneamente ad entrare in contatto anche solo verbalmente.
Le scene inquadrate riguardano gli esercizi veri e propri così come la
preparazione ad essi, le istruzioni impartite dalle insegnanti e le reazioni dei partecipanti prima, durante e dopo l'esercizio.
Vittorio
sono curiosa di vedere le riprese. qui si osservano le pratiche. da ciò che scrivi mi sembra di capire che non avete fatto un sopralluogo prima delle riprese?
RispondiEliminaGiulia vi spiega gli obbiettivi degli esercizi in sede di ripresa? e da questo decidete di inquadrare ? o è una riflessione a posteriori?
sara