1)Definizione del fenomeno e concetto di emergenza
Parla il ministro della salute Fazio:“Da febbraio ad oggi sono sbarcati in Italia circa 27 mila tra profughi e immigrati clandestini, di cui circa l'80% tunisini e il restante 20% appartenente a nazionalità diverse, sia nordafricane che sub-sahariane”. In particolare Fazio ha fatto notare come le isole italiane siano le mete più frequenti di questi flussi, come dimostrato dai dati citati dal ministro e riferiti a poche settimane fa, che confrontano il numero di immigrati sbarcati sulle coste italiane (22.861) con quelli sbarcati in Grecia (5.281) e a Malta (819). “A Lampedusa – ha ricordato Fazio – si è creata una situazione tale che i migranti presenti erano 8.000 a fronte di una popolazione residente sull’isola pari a 5.000 persone. L’isola non poteva essere pronta ad ospitare una popolazione pari ad oltre il doppio di quella residente”.
Fazio ha posto all’attenzione dei delegati internazionali tre criticità a cui prestare la massima attenzione: il sovraffollamento della popolazione nei lughi di accoglienza, appunto, e poi “l’interruzione di terapie a lungo termine da parte degli immigrati malati cronici” e “le differenze epidemiologiche tra i Paesi di origine e Paese di approdo, e quindi il rischio di estensione di patologie infettive in altri Paesi”. A tale proposito il ministro ha evidenziato come la prevalenza della tubercolosi in Tunisia, nel 2009, sia stata pari al 23% contro il 7% dell’Italia. (Fonte il QS Quotidiano Sanità del 13 aprile 2011).
Da una settimana non si avvistavano più barconi diretti verso Lampedusa. Ma oggi la tregua è finita. La Guardia Costiera ha segnalato due barconi in arrivo nel Canale di Sicilia, una ventina di miglia a sud dell'isola: sulla prima imbarcazione ci sono circa 250 profughi subsahariani; sulla seconda, più lontana, una cinquantina di tunisini.I nuovi sbarchi sono previsti per oggi pomeriggio, dopo che le motovedette della Guardia Costiera e della Guardia di Finanza andranno in loro soccorso.
"In Italia non c'è emergenza immigrati"
Intanto l'Unione europea smentisce l'Italia: dopo mesi di allarmismo leghista, Cecilia Malmstroem, commissario Ue agli Affari Interni, ha dichiarato ieri a Bruxelles l'inesistenza di un'emergenza immigrazione nel nostro Paese così ingestibile da dover invocare regole speciali dell’Unione europea o la redistribuzione dei rifugiati. La dichiarazione ha convinto anche il premier Silvio Berlusconi, che ieri a “Porta a Porta” si è smarcato dalle tesi leghiste e ha affermato che "siamo un Paese di 60 milioni di abitanti e non dobbiamo avere paura dell’arrivo di qualche migliaio di persone".
Aspettando una strategia europea per il futuro del Nord Africa
Non siamo dunque in una sistuazione allarmante sul fronte immigrati. Semmai, ha evidenziato Benhammou, il problema è rappresentato dall' "immigrazione che avviene all'interno: centinaia di migliaia di egiziani, tunisini e marocchini che vivevano in Libia, prima della guerra adesso stanno tornando nei loro paesi di origine e questo crea
numerosi problemi perche' i paesi del Maghreb si trovano ad accogliere questi migranti". Secondo il docente universitario il Mediterraneo è diventato una sorta di punto d'incontro: "Per questo, soprattutto dal punto di vista umanitario, è importantissima la cooperazione tra l'Europa e gli stati del Nordafrica". (Fonte Rai News 24 del 5 maggio 2011).
2) Risoluzione adottata dall'Italia e dalle singole regioni al problema
Per l'emergenza clandestini a Lampedusa, il governo ha preso la decisione di smistare gli immigrati nel resto d'Italia.
I presidenti delle regioni Veneto, Piemonte e Lombardia, hanno reso esplicito il loro dissenso per la costruzione di tendopoli.
Invece l'appoggio, quasi forzato, è arrivato da varie regioni del centro e sud Italia, per esempio, dalla Puglia, con l'allestimento della tendopoli a Manduria(Ta) e la Sicilia che ospita immigrati a Trapani e a Caltanissetta.
In Campania a Santa Maria Capua Vetere(Ce) sono stati stanziati 470 immigrati, altri 500 sono stati trasferiti in Basilicata a Palazzo San Gervasio(Po) e ulteriori 500, sono stati ospitati dalla Toscana (in un ex ospedale nel pisano e in un ex ospedale a Careggi). In Liguria ne sono stati ospetati diversi anche a Ventimiglia.
Da questo quadro d'insieme, è evidente come la situazione dell'emergenza clandestini è stata gestita in modo differente da regione a regione. (Fonte il Corriere della sera del 5 aprile 2011).
3)Cosa ne pensano i politici
L'intenzione del governo è di dislocare in tutta Italia le strutture per accogliere i 22mila tunisini. Dopo l'incontro a Palazzo Chigi per raccontare la telefonata tra il presidente francese Sarkozy e Berlusconi si è arrivati alla soluzione (poco condivisa dalla Lega) di fornire permessi di soggiorno temporanei capaci di consentire ai clandestini i ricongiungimenti familiari. Il senatore Borghezio si è dimostrato contrario: "Allargare le maglie dello status di rifugiato sarebbe un errore perchè potrebbe aprire le porte al rischio di un arrivo incontrollato di migranti". Il 4 aprile il premier Berlusconi è andato a Tunisi con lo scopo di ottenere previo supporto economico, il pattugliamento dei porti di imbarco e il riaccoglimento di quanti sono arrivati da noi. Il 5 aprile si viene a conoscenza che l'accordo tra Berluscono e la Tunisia è stato rinviato perchè all'esecutivo provvisorio Beji Caid Essebsi non basta l'equazione più soldi, meno immigrati. Tunisi non è disposta ad accogliere più di 50, al massimo 100 immigrati alla settimana. Il governo italiano chiede invece che almeno mille immigrati clandestini siano riaccolti in tempi ragionevoli. Sempre il 5 aprile tocca al ministro degli interni Maroni andare a Tunisi per firmare l'intesa. (Fonti il Giorno del 4 aprile 2011 e il Corriere della Sera del 5 aprile 2011)
4)Le opinioni generali degli italiani e degli immigrati riguardo al fenomeno
Sicuramente il fenomeno da parte dei lampedusani non è stato visto in maniera molto positiva: il 29 marzo dopo che sono arrivati fino a quel giorno 19 mila migranti; i lampedusani sono esplosi in una rivolta. Gli uomini allargavano striscioni con scritto: "Basta siamo pieni". Per quanto riguarda gli immigrati riusciamo a capire da alcune loro storie di vita i motivi della loro partenza dal paese di origine. Uko nigeriano di 29 anni se nè andato dalla Libia perchè non voleva combattere contro i ribelli libici. Dice: "Se non combatti ti possono uccidere i fedeli a Gheddafi. SE ti vedono gli altri pensano che sei un nemico." Karim invece, arriva dal Sudan dove faceva parte del Fronte di Liberazione del Darfur che combatte contro Al-Bashir presidente del Sudan condannato per crimini di guerra e per crimini contro l'umanità. Adesso Karim sogna la Francia. (Fonte la Repubblica del 29 marzo 2011 e il Corriere della Sera del 7 aprile 2011)
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