3 marzo 2011

Benvenuti

Un caloroso benvenuto al blog LAMA,
All’interno del laboratorio permanente di Antropologia dei Media audio – visivi ( L.A.M.A. ) già da alcuni anni è stata avviata una riflessione, sia a livello teorico che etnografico sulla questione centrale, non solo in campo disciplinare, delle pratiche audio – visive di rappresentazione dell’esperienza etnografica.
Il L.A.M.A. riunisce al suo interno un gruppo di dottorandi e addottorati di Antropologia culturale, impegnati in progetti individuali di ricerca in differenti aree di studio, che condividono l’interesse comune per una tematizzazione del rapporto tra i media, il senso comune e la formazione, il mantenimento e/o il cambiamento delle credenze sociali e dei sistemi valoriali.
La tematizzazione di questo rapporto è a sua volta il frutto di un’attività seminariale svolta nell’anno accademico 2007 – 2008,il cui oggetto di studio e di analisi era costituito dai media non solo come fonti di conservazione delle credenze e dei sistemi valoriali ma, soprattutto, come agenti di dinamiche di cambiamento.

A partire da una riflessione critica ed operativa sul lavoro di autori afferenti all’area anglosassone degli studi culturali, si è poi proposto agli studenti l’utilizzo di approcci differenti applicati all’analisi culturale.
Attraverso dei cicli di laboratori aperti in un primo tempo a tutti gli studenti delle Facoltà umanistiche e, attualmente, agli studenti della Magistrale di Scienze Antropologiche ed etnologiche, si sono aperti degli spazi continui di ricerca etnografica sul rapporto tra i media e il senso comune a partire dal seguente interrogativo di ricerca:
In che modo le rappresentazioni sulla scena mediatica concorrono alla formazione, al mantenimento e al cambiamento delle credenze, dei saperi e dei sistemi valoriali a livello del senso comune?
Al fine di analizzare le configurazioni di significato emergenti attraverso l’engagement dei soggetti con le rappresentazioni a livello mediatico, si è scelto di utilizzare i mezzi audio – visivi di registrazione sia nella fase etnografica di ricerca, che in quella della trasmissione e della comunicazione delle conoscenze acquisite sul campo.
L’utilizzo dei mezzi audio – visivi di registrazione ci ha consentito, sia a livello teorico che metodologico, di analizzare i media da una prospettiva antropologica, attraverso l’utilizzo dei media stessi come strumenti di analisi.
Attraverso il lavoro fino ad ora svolto è stato quindi possibile aprire uno spazio di riflessione e di sperimentazione nell’ambito delle pratiche e delle strategie audio – visive di rappresentazione dell’esperienza etnografica e, in particolare, sulle possibilità che i mezzi di registrazione audio – visiva offrono nella comunicazione e trasmissione della dimensione intersoggettiva delle conoscenze acquisite sul campo.
Il LAMA si propone quindi di contribuire attivamente alla riflessione, sia a livello teorico che metodologico, sulle conoscenze che è possibile acquisire attraverso l’utilizzo dei mezzi di registrazione audio – visivi e, in particolare, attraverso le forme dirette di engagement dei soggetti della ricerca con i media.
L’intenzione è quella di orientare la riflessione sulla fase etnografica di acquisizione delle conoscenze antropologiche e di sfruttare le potenzialità e le risorse che i mezzi audio – visivi di registrazione offrono, in termini di riflessività e di intersoggettività , per analizzare il passaggio che va dalla percezione e dalla conoscenza dei significati culturali prodotti dalla fruizione e dal coinvolgimento attivo e/o passivo con i media, alla loro comunicazione e trasmissione.
LAMA.proj

2 commenti:

  1. Noto con molto piacere che in questo blog sono presenti dei video. E' pur vero che l'antropologo lavora con e sulla parola ma in questo nostro caso è interessante vedere come (e se) le due cose si possano combinare.
    Per quanto riguarda l'intenzionalità del blog vi chiederò di discutere un po'di più. Lo si vuole utilizzare come un diario comune le cui "note di campo" sono piccoli pezzi di una possibile polifonia? Il modo di scrivere che si utilizzerà sarà uguale a quello che si adopererebbe in una qualunque altra forma cartacea accademica(la lunghezza dei post credo non potrà sempre essere come il secondo. Diventerebbero poco efficaci,secondo me. Proporrei di utilizzare dei link in casi simili.)? Qual'è il vantaggio di utilizzare questo "nuovo" strumento senza cadere nel facile tranello di fare un diario di campo tecnologicamente nuovo? Queste ed altri quesiti credo saranno importanti perché quando si usa uno strumento si deve essere consapevoli delle potenzialità e i difetti che esso ha. Di sicuro con l'avviarsi del lavoro tutto prenderà la forma e il senso che insieme vorremo dargli e diventerà un po' meno oscuro di quello che adesso può sembrare.

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  2. Ciao Marta,
    grazie per il tuo interessante commento al post intenzionalità del blog.
    Il post che commenti si propone di riassumere le intenzionalità del blog - una sorta di sintesi di un percorso che ha già diversi anni di lavoro e sperimentazione nell'ambito delle pratiche audio - visive di rappresentazione dell'esperienza etnografica.
    il lab di antropologia visiva è un momento - certo attuale - del blog che, a sua volta, si inserisce in un area di progettazione - uno degli esiti del L.A.M.A. - nell'ambito di un finanziamento in cui si è deciso di coinvolgere gli studenti del laboratorio ma che lo trascende, anche solo in termini di tempo.
    La proposta di articolare il lavoro interno del lab attraverso il blog, si colloca da un lato all'interno del progetto " culturalmente" e, dall'altro, dalle potenzialità inerenti a questo strumento - il blog - in termini di intertestualità. Più che definirlo come sostituto di un testo - in formato eletronico - lo definirei come un pretesto che, nelle intenzioni, dovrebbe configurarsi come piattaforma di interscambio agevole e condivisibile in tempo reale.
    Ci sono quindi diversi livelli che, penso, è utile separare per poterne cogliere la portata o, se vogliamo, l'orizzonte di senso. In parte si sovrammpongono, non si troverebbe riuniti nello stesso spazio virtuale se non lo fossero. In parte però sono traccie di percorsi differenziati che hanno una storia ed una prospettiva diversa.
    sara

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