24 aprile 2014

ritardo

Ciao a tutti, sono bloccata in mm per guasto elettrico della linea. Arrivo appena posso
Sara

17 aprile 2014

riapertura laboratorio in U16

Ciao a tutti,
sono davvero lieta di informarvi che dalla settimana prox riapre il laboratorio (spazio fisico) di Antropologia visiva in U16, primo piano.
Martedì pomeriggio farò un salto nel laboratorio per trasferire il materiale del gruppo burlesque dal portatile al fisso. se qualcuno del gruppo riesce a passare - diciamo per le 15 - vi mostrerò come utilizzare il tutto in modo da consentirvi l'accesso al lab in autonomia.
Tutti coloro che lo vogliono utilizzare - l'accesso è aperto a tutti gli studenti - mi faccia sapere che organizziamo la turnistica.
sara

12 aprile 2014

info per frequentanti

Ciao a tutti,
ho dato un'occhiata al calendario didattico e preso atto dell'interruzione delle lezioni per pasqua. settimana prox, dunque, non ci sarà lezione. Da calendario didattico ho visto, inoltre che per il 24/04 NON è invece prevista interruzione mentre lo è per la settimana dove la lezione cade il 1 maggio.
Mi raccomando quindi di avvisarmi per tempo se ci fossero problemi sul 24.

Vi ricordo:
1. l'esercitazione sulla ripresa di un'azione svolta da un soggetto tenendo presente la dialettica particolare/generale
2. la necessità di iniziare ad abbozzare il vostro progetto di lavoro via blog a partire da una lettura attenta dello schema operativo che trovate sotto l'etichetta materiale per studenti.
3. a chi vuole partire con le riprese di scrivermi per l'invio del modulo liberatoria (obbligatorio farlo firmare) e foglio esplicativo dell'attività del laboratorio che state svolgendo (qualora richiesto dai vostri interlocutori)

buona interruzione a tutti
sara


8 aprile 2014


Roma chiama Africa


Questo è il seguito di Sconfinamenti Urbani. Il video è stato realizzato alla Locanda Atlantide che si trova nel quartiere San Lorenzo a Roma e vede riuniti musicisti del Senegal, del Marocco e del Mali. Musicisti che si incontrano per suonare insieme, mettendo in gioco una forte componente di improvvisazione, che raramente mi era capitato di vedere prima. Le diverse tradizioni musicali che dialogano fra loro in questo contesto – mi riferisco alla prima parte del video - danno vita ad una sonorità nuova ed unica, per poi lasciare spazio ai sabar e alla danza tradizionale Senegalese. Questo è più di un incontro fra differenti tradizioni musicali, è un evento sociale dove musicisti e pubblico, per la quasi totalità composto da africani che sono ovviamente anche degli immigrati, riconfermano le proprie identità individuali e collettive attraverso la musica e la danza, aprendosi allo stesso tempo alle contaminazioni culturali.
Nella prima parte del video, ho provato ad usare la videocamera come una camera-stylo, cercando di mettermi in relazione con quanto stavo riprendendo e di seguire e sottolineare con i movimenti della macchina quello che stava accadendo fra i musicisti, preoccupandomi anche di mantenere 
nell’ inquadratura una porzione di spazio il più ampia possibile. Nella seconda parte, quella con i sabar, sono passato dall’ alternanza di riprese oggettivanti con un’inquadratura larga, a riprese più partecipative e ravvicinate.
In linea generale sono dei piani sequenza, dove ho assunto un punto di vista (una posizione della videocamera) e l’ ho mantenuto, anche per non disturbare con la mia presenza muovendomi troppo nel fare le riprese. Non ho fatto uso delle zoommate come in Sconfinamenti Urbani. La videocamera è la stessa una panasonic NVGS 180. Ho montato con Adobe Premiere Pro e per chiudere il video, che nel complesso ha un taglio documentaristico, sono uscito dai canoni di un montaggio didascalico -etnografico con una sperimentazione aperta ad una dimensione immaginaria, inserendo un frammento di montaggio e di sottofondo musicale, stranianti rispetto al contesto. Il video ha una durata di circa cinquanta minuti complessivi ed è stato diviso in quattro parti, per la visualizzazione su youtube.

7 aprile 2014


Sconfinamenti Urbani
L’ Africa a Roma


Salve Sara e salve a tutti, questo è il mio lavoro per il laboratorio di Antropologia dei Media Audiovisivi. Non siamo in Senegal, non siamo in Marocco e non siamo nel Mali. Siamo a Roma in una sera qualunque della settimana, dove può capitare di trovarsi in un contesto simile. Io non mi sono ritrovato lì per caso, ma ci sono andato perché conoscevo Mory, un musicista che vedrete in questo video con un completo nero, l’ officiante con i sabar, che mi aveva chiesto di fargli un video che voleva mettere su youtube. Mory è di Dakar ed è un Griot, in casa con lui e sua moglie abbiamo avuto una stanza in affitto con la mia ragazza. Abbiamo visto il video finito insieme e a lui non è piaciuto, perché avevo aggiunto delle riprese fatte prima del concerto e c’era poco dei sabar e della sua performance. Gli ho dato una copia del video, ma poi l’ ho rimontato come penso avrebbe voluto, solo con musica, danza e i sabar. Dunque ci sono due video, uno è ”Sconfinamenti Urbani. L’ Africa a Roma” ed un’ altro più vicino a quello che intendeva Mory “Roma chiama Africa”. Qui posto “Sconfinamenti Urbani” che ritengo invece più vicino a quello che mi proponevo di fare, trasportare le persone all’ interno di un evento, per viverlo in prima persona. Questo video è stato realizzato alla Locanda Atlantide che si trova nel quartiere San Lorenzo a Roma. Ho usato la videocamera come una camera stylo, non sapendo come avrei montato dopo il materiale. Non ho operato nessuna selezione durante le riprese alla maniera di Jean Rouch, ma proprio il contrario. Questo perché lui riprendeva in pellicola ed era obbligato a farlo, noi no, perché riprendiamo in digitale ed abbiamo molta più libertà. Dunque ho tantissimo materiale visivo in eccesso. In “Sconfinamenti Urbani” la fase di selezione e di riassemblamento nel montaggio è stata più importante rispetto alla fase di ripresa, questo me lo fa ritenere un video di montaggio. Per quanto riguarda le riprese, non ho fatto uso delle zoommate e nelle riprese ravvicinate, ho sempre staccato la videocamera, avvicinato l’ inquadratura zoommando sui soggetti e poi ricominciato di nuovo a riprendere. Questo per dare al video più aderenza alla realtà, non alterare la natura dell’ occhio con delle zoommate ed anche per renderne più omogenea la visione successiva. Il video è registrato con la camera a mano, la videocamera non è professionale, è una panasonic NVGS 180, le sue dimensioni ridotte e le tecniche di ripresa mi hanno permesso di passare inosservato, a scapito della qualità audio-video, che è comunque passabile. Il vantaggio delle ridotte dimensioni di una videocamera è indubbio sia per la sua maneggevolezza, sia per la sua capacità di diventare invisibile dopo un pò, di non infastidire troppo con la sua presenza, anche se si perde in qualità d’ immagine e suono. Ho montato con Adobe Premiere Pro, poi ho passato il video in formato avi per metterlo su dvd, poi per postarlo su questo blog ho riconvertito dal dvd in avi perché non avevo più l’ originale sul programma di montaggio, dopo ho caricato il video su youtube che ha fatto un’ altra riconversione nel suo formato. Tutti questi passaggi, peraltro lunghi e laboriosi, hanno fatto perdere ulteriormente la qualità video rispetto al dvd e all’originale. Credo comunque che sia rimasto un’ eco dell’ Africa in questo video. Per ora posto “Sconfinamenti Urbani” e poi posterò “ Roma chiama Africa” per rendere coerente questo percorso e per sottolineare la diversità delle due esperienze.