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15 novembre 2013

camera angles and shots



Ciao a tutti,
vi posto un elenco riduttivo, ma potenzialmente pratico e utile,  sulle diverse tecniche di riprese che abbiamo visto a lezione (oggi nel pomeriggio concludiamo). Se qualcuno si esercita e ne ricava dei buoni filmati possiamo costruire insieme dei sample per i prox lab da far vedere agli studenti. 
  • Establishing shot: stabilisce il setting di una scena/film e si trova all’inizio delle stesse.
  • Close up shot: inquadra strettamente una persona o un oggetto per mostrare dettagli (per esempio un movimento delle mani) e emozioni, per risaltare i personaggi principali e vicinanza emotiva. Lo svantaggio può essere quello di non mostrare le posizioni relative di oggetti e soggetti nello spazio. 
  • Medium shot: riprese dalla vita o dalle ginocchia da una distanza media. In genere mostra il linguaggio del corpo unito alle espressioni e meno i dettagli specifici.
  • Long shot (full o wide shot - uso grandangolare delle lenti) : mostra l’intera figura in relazione all’ambiente circostante. La ripresa è effettuata lontano dal soggetto/oggetto.
  • Tracking shot: segue l’azione da una distanza costante e mantiene il soggetto/oggetto sullo schermo.
  • Aerial shot: mostra l’intera figura da una posizione alta. A volte definita bird’s eye view shot.
  • Dolly shot: la camera è posizionata su un supporto e si muove a un ritmo/tempo costante. Non segue necessariamente l’azione. 
  • Handheld shot: ripresa dalle mani del cameraman ed è un poco  traballante.Può essere usata per mostrare la prospettiva e i sentimenti del soggetto. 
  • Zoom shot: zoom in  per isolare il soggetto/oggetto  -  zoom out per mostrarlo in un contesto più ampio.
  • Swish pan shot: movimento di camera molto veloce da un soggetto/oggetto all’altro.
  • High angle: La camera è collocata sopra il soggetto e filma verso il basso. Utilizzato spesso per mostrare quale carattere è più potente.
  • Reverse angle: passaggio della ripresa di due soggetti dialoganti. Ripresa dall’altro lato del soggetto. 
  • Over the shoulder shot: modo più semplice per coprire l'interazione tra due persone. Al primo piano del volto di uno dei dialoganti (vedi sopra) si può alternare/sostituire la ripresa media di uno dialoganti da dietro le spalle - includendole - dell'altro. ogni ripresa è fatta dalle spalle dell'altro interlocutore. 
  • Low angles: una ripresa filmata dalle ginocchia in sù. Può mostrare il potere di una persona in una conversazione. 
  • Arc shot: la camera si muove circolarmente intorno all’oggetto in modo da mostrare l’immagine da angoli differenti.
  • Match cut: due riprese che hanno una qualche relazione sono sovrapposte attraverso una rapida transizione come se fossero nella stessa scena. 
  • POV: la camera mostra una scena dalla prospettiva di un soggetto. Vediamo attraverso l’occhio di un soggetto. si filma al livello dello sguardo del nostro interlocutore e non del nostro e la camera si deve trovare al livello dello sguardo di chi esprime il punto di vista. 
  • Head on shot: quando l’azione viene direttamente verso la camera. 

27 marzo 2013

Sintesi delle fasi operative


Sintesi delle fasi operative[1]

Non si tratta di stabilire un piano rigido d’azione[2] ma piuttosto un insieme di azioni situate che possono essere riconsiderate e/o modificate in fieri in base ai cambiamenti intervenuti o alla necessità di risolvere problemi particolari.  La scansione delle fasi che elenco in  seguito,  non ha una struttura rigida ma circolare o a imbuto, perché si focalizza progressivamente nel corso delle diverse fasi. Il problema/la questione si trasforma e si sviluppa per arrivare a un chiarimento e alla delimitazione dello stesso che consente di analizzarne la struttura interna (Le Compe, Schensul, J. J.,1999).

La ricerca ha inizio da un tema: la scelta degli elementi sui quali focalizzare l’attenzione è fatta in base all’intreccio tra i desideri del committente, la letteratura specifica, le ricerche già effettuate.
1.       Elaborazione linee guida tematiche (domande di ricerca)a partire da una riflessione sul fenomeno da indagare che parte dal tema generale ( per esempio: pratiche  e linguaggi medici), si focalizza su un aspetto più specifico ( per esempio: pazienti con disturbi depressivi e medici competenti) per arrivare a una domanda concreta ( per esempio: come e quando avviene la scelta di rivolgersi a uno specialista?). Questo lavoro di concettualizzazione e riflessivo prevede che l’argomento di interesse venga scomposto in elementi più semplici in modo da individuare quali fenomeni osservare e le loro propietà specifiche per garantire l’univocità di interpretazione tra i ricercatori. 
2.       Definizione dei concetti a livello lessicale e operativo (le categorie sociali, in particolare, spesso sono ambigue e porose e nn spiegano ma vanno spiegate)
3.       Scelta degli interlocutori
4.       Scelta del metodo e degli strumenti:
a.       Osservazione partecipante( tecnica centrale dell’etnografia)
-          Entrata in campo (negoziazione delle modalità di ingresso senza compromettere le finalità della ricerca). Familiarizzazione con contesto e soggetti, riduzione delle distanze, definizione dei ruoli (fiducia e cooperazione e avvio di una relazione di scambio e reciprocità versus lavoro sotto copertura in caso di aperta ostilità e resistenza)
-          Raccolta dei dati: concentrarsi sugli eventi e i fenomeni da osservare (uso di informatori – chiave: persone informate che possono fornire info utili sugli eventi o sottogruppi che non possono essere osservati direttamente. Prossimità e frequentazione degli interlocutori.
-          Descrizione puntuale dell’osservazione (diario di campo):
1.       Descrittiva: elaborare un quadro complessivo del campo studiato e procedere a una sua descrizione generale che serva a formulare le domande di ricerca specifiche. La descrizione dovrebbe comprendere i seguenti aspetti.

SCHEMA CIRCOLARE: 

A- SPAZIO - CARATTERISTICHE AMBIENTALI DEL LUOGO
B- TEMPO - STRUTTURA TEMPORALE ENTRO CUI AVVIENE L'AZIONE
C- ATTORI - NUMERO, PROFILO SOCIO DEMOGRAFICO, RUOLO, ETC.
D- EVENTI SIGNIFICATIVI - SCANDITI LUNGO L'ARCO DEL TEMPO E NELLO SPAZIO. 


2.       Focalizzata: analisi dettagliata degli aspetti significati rilevati e definiti a partire dalla rilevazione descrittiva. L’osservazione si restringe sui processi e i problemi essenziali fino a generare una domanda conoscitiva diversa da quella formulata in partenza dalla quale si procederà con l’osservazione.
3.       Selettiva: raccolta di esempi delle pratiche, delle narrative e dei processi individuati nella fase precedente. A questo punto si può procedere con una lista di domande da sottoporre agli interlocutori.

-          Fase conclusiva: interpretazione e verifica /smentita dei concetti e delle categorie elaborati nella prima fase di osservazione.

b.      Osservazione a distanza ( metodo da associare all’intervista e/o focus group: vedi punto C e D)
-          selezione del contesto in cui osservare le persone e i processi che interessano
-           definizione di tutto ciò che deve essere documentato nell’osservazione
-          osservazioni descrittive per fornire una presentazione generale del campo e successiva predisposizione della griglia di osservazione.
-          osservazioni focalizzate che si concentrano progressivamente sugli aspetti rilevanti delle domande della ricerca
-          conclusione delle osservazioni
c.       intervista: scelta della tipologia di intervista (strutturata, semi-strutturata – a persone chiave o focalizzata a studiare le reazioni dei soggetti a materiali – stimolo come per esempio un film - aperta, biografica o narrativa ( storie di vita o di eventi significativi vissuti).
d.      Focus group (esplorativo, strumentale, etc.)
5.       Analisi dei dati
-          Ordinare i materiali:
a.       Articolazione di descrizioni.  Le descrizioni devono essere “dense” (Geertz, 1973) e includere informazioni sul contesto, le azioni, sulle intenzioni e i significati sottostanti e sulla loro evoluzione temporale. Non solo l’evento ma anche lo sfondo socio-culturale in cui ha luogo. 

SCHEMA CIRCOLARE:
- SOGGETTI, GRUPPI, ORGANIZZAZIONI, AZIENDE, ETC.
-- STRUTTURA TEMPORALE ENTRO CUI AVVIENE L'AZIONE
--CONTESTO DELL'AZIONE
- INTENZIONI DELL'ATTORE: ILMODO IN CUI DEFINISCONO L'AZIONE E LA SPIEGANO
-IL PROCESSO ENTRO IL QUALE AVVIENE L'AZIONE

b.      Classificazione: predisposizione di una struttura concettuale che renda intelleggibili i dati raccolti (azioni, eventi e processi).  Si tratta di organizzare i dati sulla base di caratteristiche e qualità rilevanti a partire dall’individuazione di regolarità nei dati relativi al contesto, alle azioni e alle persone.
c.       Creazione di connessioni: formali ( somiglianza/differenza) e/o sostanziali ( legami di causalità)
-          Strutturare le informazioni: scegliere se partire da un singolo caso o sviluppare un’analisi attraverso più casi.
a.       Leggere i materiali ordinati, come sopra,diverse volte annotando a margine tutto ciò che appare significativo e interessante
b.      Annotare nell’altro margine i titoli dei temi emergenti (parole chiave)
c.       Su un foglio a parte elencare i temi emersi ed esaminarne le relazioni reciproche. I fini dell’analisi in etnografia possono essere diversi e vanno dall’individuazione di tipologie, allo sviluppo della teoria e/o alla rappresentazione della complessità del fenomeno indagato che viene esposto e descritto minuziosamente.




[1] Sintesi elaborata a partire dal testo di F.Ronzon, Sul campo, Breve guida alla ricerca etnografica, Meltemi, 2008. Questo schema è da usare in modo flessibile e va adattato al tema e all'oggetto della vs microetnografia. non si tratta dunque di una ricetta pronta all'uso ma di uno strumento che possa chiarire e aiutare alla comprensione/esecuzione delle diverse fasi che possono caratterizzare il lavoro etnografico. 
Uno strumento orientativo dunque dal quale trarre spunto per costruire il vostro micro percorso di ricerca e del quale rendere conto attraverso le comunicazioni sulla sintesi del vostro lavoro via blog. 
[2] il processo di ricerca dell’etnografia è di tipo circolare (LeCompte, Schensul 1999) e interattivo (Maxwell, 1996) e si base su una continua interdipendenza e aggiustamento delle fasi che lo compongono. 

21 maggio 2012

Sceneggiatura mobile/ schema Cedrini


Ciao a tutti, avete visto lo schema di sceneggiatura mobile usato in parte da Francesca (Sonvico) per il suo lavoro?
Mi sembra uno schema molto pratico da utilizzare strumentalmente anche per quanto riguarda l’organizzazione della fase di montaggio.
Lo schema deriva da una proposta di Cedrini (Immagini e culture, Flaccovio Editore, 1990) relativa ai metodi e alle tecniche dell’antropologia visiva.  Riassumo a seguito le indicazioni presenti nel testo come spunto ad una riflessione sulla metodologia di ricerca e al contributo che questa riflessione può fornire al fine di acquisire  informazioni etnografiche di valore.
Lo schema di sceneggiatura mobile è individuato da Cedrini come una delle fasi di scansione operativa che complessivamente struttura nella seguente successione:
1.      ipotesi di lavoro bibliografica e filmografica: opera una selezione tra le varie immagini registrabili – a seconda dell’angolazione scelta il filmato avrà un carattere descrittivo o documentario o di archivio di immagini, etc.  In questo modo sarà possibile scegliere consapevolmente una metodologia appropriata alla modalità dell’osservazione che non sarà quindi casuale ma intenzionale e ragionata. In questa fase la delimitazione di ciò che si vuole filmare è essenziale e dipende dall’angolazione di lettura scelta (cosa filmare, documentare). L’obbiettivo definito da Cedrini è quello di cogliere la totalità di un fenomeno nelle singole fasi di ricerca e di sapere, quindi, operare una sintesi nel momento stesso dell’analisi. I dati generali compresenti sono diversi: cenni storici, elementi che compongono la quotidianità o l’eccezionalità dell’evento osservato, il tempo (inizio,durata e fine), lo spazio, il significato, lo svolgimento dell’evento stesso.
2.      documentazione bibliografica e filmografica
3.      sopralluogo
4.      stesura di una sceneggiatura mobile
5.      riprese e registrazioni
6.      visione del materiale girato
7.      sceneggiatura fissa e commento
8.      montaggio delle immagini
9.      montaggio del sonoro
1.  titoli di testa e di coda

Lo schema proposto da Cedrini per la strutturazione della fase 4 (sceneggiatura mobile) sopra elencata è, come vi accennavo, di facile utilizzo e comprensione: 

Tecniche e metodi di ricerca
N.
Inquadratura
Tempi
Movimento
camera
Sonoro
Tempi
Commenti
Tempo
1
(Su sfodo blu):Laboratorio antropologico universitario
5’’





2
Immagini del paese dalla collina
5’’
Campo lungo
Rumori di fondo della campagna
5’’


3
Strade del paese deserte (prima della processione)su queste scorre il   titolo:Il signore delle fasce
25’’
Campo lungo
Lamentanze (sottofondo)
5’’
In tutta la sicilia la settimana santa è il momento della ritualizzazione della passione di Cristo……….etc
20’’
4
Chiesa del S.Spirito
5’’
Totale
Lamentanze (sfumare)
5’’


5
Chiesa del Carmine (ingresso)
4’’
totale
Rumori di fondo
32’’
Sin dalle prime ore del pomeriggio, nella chiesa del carmine, da dove   uscirà il Cristo detto delle fasce, è un via vai di fedeli….etc.


Il nastrino rosso, dopo essere stato misurato sul corpo del crocifisso, ….etc.
9 ‘’











9’’
6
In chiesa:
Cristo disteso – Cristo nell’urna – Via vai di fedeli

Nastrino – Misurazione – legatura al braccio

16’’





12’’
Totale
Campo largo
Primo e primissimo
piano









La stesura di una sceneggiatura mobile  implica che l’oggetto della documentazione/ricerca a questo punto è divenuto familiare: l’angolazione (modalità dell’osservazione), la scandione ritmica e la durata finale del lavoro sono stati decisi in base alla definizione dell’ipotesi di lavoro (fase uno) o se vogliamo in base alla definizione dell’oggetto di ricerca.  Questo lavoro di traduzione in chiave di sceneggiatura mobile vi consente di riflettere sulle future riprese (inquadrature, primi e primissimi piani, campo e controcampi, etc.) e di riportarle alle regole della grammatica filmica che, data la scelta del mezzo di registrazione/esplorazione vanno tenute in considerazione.
sara