25 maggio 2011

Mi Japan 2011 INTERVISTE

Buongiorno a tutti, dal 20 al 22 maggio a Milano si è tenuta la seconda edizione di Mi Japan, un incontro significativo alla riscoperta di una cultura ancora poco conosciuta in occidente. Oltre ad aver preso parte ad iniziative particolarmente rare come la dimostrazione di acconciatura tradizionale e vestizione del kimono, piuttosto che la "cerimonia" del the; siamo riuscite ad intervistare alcuni giapponesi residenti in Italia.

ecco che cosa è emerso:


INTERVISTA 1


1) Come ti chiami?


Akiko


2) Età e occupazione.


41 anni, operatrice Shiatsu


3) Cosa hai pensato quando hai saputo dello tsunami, due mesi fa?


Un episodio del genere era prevedibile, ma quando poi si è realizzato concretamente non ci potevo assolutamente credere; sono rimasta davvero molto impressionata.


4) come hai appreso questa notizia? Web, tv, radio?


La notizia mi è giunta via satellite attraverso il telegiornale giapponese.


5) Hai cercato di contattare i parenti in Giappone per comprendere al meglio la situazione? Cosa ti è stato detto?


Certo! Per prima cosa ho chiamato i miei famigliari , mia madre e mia sorella. Noi siamo di Kantō , per contattarli telefonicamente ho dovuto aspettare circa due ore.


6) Nei giorni successivi alla propagazione delle radiazioni, hai cercato di capire quali potessero essere gli effetti?


Tutta colpa del nucleare! se prima ero favorevole, adesso sono assolutamente contraria!.


Purtroppo il problema del nucleare è indiscutibilmente collegato alla produzione di energia elettrica; Il nucleare viene reputato lo strumento più appropriato per sopperire in parte agli ingenti consumi che la popolazione giapponese opera in questo frangente.


7) Eri preoccupato? E ora?


Inizialmente ero scioccata, sicuramente ora sono ancora scossa ma ho una consapevolezza in più. La consapevolezza deriva dalla filosofia scintoista. I fiori di ciliegio (sakura), sono una bellezza effimera, non durano che per poco. La malinconia che deriva da questa perdita dona in verità un barlume di speranza in noi, il fiore quando spunterà nuovamente sarà ancora più desiderabile e florido rispetto al precedente.


8) Trovi che ci siano rilevanti differenze su come le notizie siano state comunicate in Giappone e qua? Cosa hai notato?


Assolutamente si, il taglio giornalistico dato è stato totalmente diverso. I media asiatici, in particolare quelli coreani tendevano a dare notizie oggettive ed evitano di diffondere il panico tra la popolazione. Al contrario i media italiani.


9) Pensi che le notizie in Italia siano state fallaci? Gonfiate?


Quando ho letto le notizie dei media italiani ho provato un senso di fastidio, la visione italiana della vicenda è sostanzialmente catastrofica; inoltre i contenuti mi sono sembrati molto stringati e non finalizzati a una concreta oggettività dei fatti.


10) Un tuo pensiero libero sull'accaduto.


Andare avanti!... solo questo . Ciò che è avvenuto ha sicuramente un significato, spetta a noi cercare di modificare questa situazione per quanto possa essere possibile nel nostro piccolo.


Fortunatamente io non ho subito lutti , forse è per questo che ragiono così; alcuni miei conoscenti hanno perso tutto, dovremmo metterci nei loro panni per comprendere fino in fondo il dramma subito.



INTERVISTA 2


1) Come ti chiami?


Watanabe Kyota


2) occupazione.


Artista , commerciante di origami.


3) Cosa hai pensato quando hai saputo dello tsunami, due mesi fa?


Ero letteralmente sconcertato, non sapevo più cosa pensare, anche se queste situazioni di calamità si sono già riproposte anche in passato.


4) Come hai appreso questa notizia? Web, tv, radio?


Attraverso la televisione giapponese e successivamente tramite i media italiani.


5) Hai cercato di contattare i parenti in Giappone per comprendere al meglio la situazione? Cosa ti è stato detto?


Certamente, ho chiamato parenti e amici a Sendai . Ho altri conoscenti che abitano nel Nord Est, quest’ area è stata particolarmente martoriata dagli effetti del nucleare. Tokio rimane la zona con la quale si riesce a comunicare con più facilità, rispetto ad alcuni paesi limitrofi.


6) Eri preoccupato? E ora?


Ovviamente ero molto scosso dall’accaduto. Tuttora permane il dubbio di cosa accadrà successivamente al mio paese , anche se attualmente vivo in Italia.


7) Trovi che ci siano rilevanti differenze su come le notizie siano state comunicate in Giappone e qua? Cosa hai notato?


Si, i media giapponesi danno una visione realmente concreta di quanto accaduto. L’oggettività utilizzata dai giornalisti asiatici è sicuramente efficace , in quanto non intende creare panico tra i civili. I media italiani descrivono parzialmente i fatti, concentrano invece la loro attenzione sul la componente emotiva .


8) Pensi che le notizie in Italia siano state fallaci? Gonfiate?


Secondo il mio personale punto di vista i media italiani hanno una visione eccessivamente drammatica in merito e credo anche che questa vicenda abbia preso una piega “opportunistica” dal punto di vista mediatico.




INTERVISTA 3


1) Come ti chiami?


KYOKO


2) Età e professione.


43 anni, ristoratrice.


3) Cosa hai pensato quando hai saputo dello tsunami, due mesi fa?


Ero molto preoccupata, infatti ho contattato subito i miei parenti.


4) come hai appreso questa notizia? Web, tv, radio?


Attraverso i telegiornali italiani.


5) Hai cercato di contattare i parenti in Giappone per comprendere al meglio la situazione? Cosa ti è stato detto?


Certamente!. I miei genitori abitano in un piccolo paesino tra Osaka e Tokio, sono ancora in una situazione di calamità senza acqua, luce e al freddo; ma stanno bene e sono tranquilli.


6) Nei giorni successivi alla propagazione delle radiazioni, hai cercato di capire quali potessero essere gli effetti?


Sicuramente l’esplosione è stata causata dall’abuso di energia nucleare , tale energia è dannosa sia per l’ambiente che per l’uomo stesso. Però non dobbiamo dimenticarne l’utilità. Le norme di sicurezza sono state rispettate in parte ; fortunatamente alcune città non sono state contaminate. Credo inoltre che l’80% della popolazione giapponese sostenga questa fonte di energia in attesa di risorse alternative.


7) Eri preoccupato? E ora?


Certamente, lo sono tuttora poiché dopo la vicenda il settore ristorazione ha subito un calo a livello clientelare.


8) Trovi che ci siano rilevanti differenze su come le notizie siano state comunicate in Giappone e qua? Cosa hai notato?


Partendo dal presupposto che i giornalisti scrivono ciò che vogliono, credo che ci sia una sostanziale differenza a livello contenutistico: le testate orientali tendono a diffondere un clima di serenità al contrario di quelle italiane.


9) Pensi che le notizie in Italia siano state fallaci? Gonfiate?


Penso che le notizie Italiane abbiano un contenuto eccessivamente allarmistico; però vorrei anche sottolineare il supporto morale che non ha mai smesso di esistere da parte loro.


10) Un tuo pensiero libero sull'accaduto.


I giovani sono il nostro futuro, spero riescano a capire come salvaguardare il paese, sia dal punto di vista ecologico ma anche politico ed economico.


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