5 dicembre 2011

Domato il programma, affiora la creatività

A quasi un mese dalla nostra prima esperienza di montaggio, possiamo dire di avere maturato nel tempo un po' di pratica: il mostro informatico è stato domato e finalmente riusciamo a giostrare con gli strumenti a disposizione.
Il gruppo ha deciso di operare delle selezioni sul materiale girato nel corso del precedente corso di laboratorio di Antropologia Visuale.
Il problema principale, epistemologico e tecnico-pratico, è stato quello di fare i conti con una serie di interviste che non abbiamo girato noi stessi.
Tenuto conto che l'occhio dell'osservatore muta di volta in volta, cosa potevano avere visto le persone che avevano ripreso il Comitato "Avanti Insieme" di Via Padova nel contesto di Villa Pallavicini? Cosa cercavano i nostri predecessori? Come affrontare il montaggio del materiale senza violentare la volontà degli autori?
La docente ci ha spiegato che il materiale raccolto è, in fin dei conti, uno dei primi frammenti che andranno a completare un mosaico molto più ampio, rappresentato dal "progetto-portale" di studi antropologici sulla Via Padova. Ciò vuol dire che non avremmo dovuto "creare un documentario" sulla Via Padova, ma semplicemente rendere una testimonianza di quanto girato, operando anche dei tagli. Poichè non è stato possibile incontrare gli autori dei filmati per motivi di tempo, si è deciso, quindi, di imporre di imperio una NOSTRA interpretazione del materiale visivo, che potesse essere il meno invasiva e riduttiva possibile. Si è cercato di mantenere una certa "naturalezza" nell'esposizione dei commenti da parte dei protagonisti nella descrizione di cosa fosse per loro vivere in quest'area di Milano.
Si è proceduto allora al montaggio delle parti significative delle riprese "d'interno", costruendo un filmato di discreta qualità sia per forma che per contenuto.
Incoraggiati dal risultato (e su suggerimento del docente) si è ipotizzato di restituire il lavoro compiuto ai ragazzi del Comitato stranieri "Avanti Insieme" nell'immediato futuro. In questo momento stiamo cercando di contattare il Comitato e organizzare l'evento.

Ma dove vai, se il materiale non ce l'hai?

I nostri predecessori avevano deciso di realizzare una "passeggiata" lungo la Via Padova in compagnia dei suoi abitanti, membri del Comitato. Misurandoci con tali registrazioni ci siamo resi conto che non erano, di fatto, fruibili, perchè rumorose, buie o poco descrittive.
Inserire quelle immagini sarebbe stato decisamente distruttivo per la qualità del nostro lavoretto, dignitoso, ma di per sè non eccezionale. Poichè eravamo comunque curiosi di conoscere di persona la realtà oggetto di studio, si è pensato di rimediare a questo notevole handicap.
Abbiamo deciso di sacrificare una mezza giornata infrasettimanale e in gruppo siamo andati "in gita" in Via Padova. In quel modo ci saremmo costruiti di persona una nostra visione generale dell'oggetto, che avrebbe potuto orientarci un po' meglio nelle scelte. Inoltre, avremmo raccolto del materiale fotografico, che avrebbe o sostituito o completato il materiale video.
Un'ottima giornata di sole ci ha accompaganto nella nostra esplorazione e ci ha permesso di valutare gli aspetti positivi di una realtà fino ad allora a noi nota solo attraverso i commenti dei media e delle Istituzioni politiche: un pezzo di città molto eterogeneo, che incorpora forme di inurbamento esasperato e di elevata qualità abitativa, multiculturalità, industriosità ed eccessi.
Passeggiare in Via Padova nella fase centrale della giornata significa avere a che fare con moltissimi Italiani anziani: una città in cui gli immigrati sono presenti solo sullo sfondo. Evidentemente tutto cambia da una certa ora del giorno, se è vero che è stata definita come un quartiere sovrappopolato di extracomunitari...
Soddisfatti del nostro sopralluogo e del materiale fotografico raccolto, siamo tornati in sede di montaggio con un'idea ben precisa in testa: costruire, attraverso una slide-show inserita nel filmato, una NOSTRA "passeggiata in Via Padova".
L'idea è piaciuta anche alla docente, la quale ci ha consigliato di proporre la visione del tutto, in forma privata, a un rappresentante del Comitato e raccogliere così un commento spontaneo sulle immagini catturate sul terreno. A quel punto, si potrebbe accompagnare l'esposizione delle stesse fotografie con il commento raccolto.
Avremo la possibilità e il tempo di farlo? Ecco la nostra prossima sfida!

To be continued...

1 commento:

  1. Ciao,
    leggo con piacere il vs resoconto sullo stato dell'arte.
    un paio di spunti per la riflessione:
    il materiale a vostra disposizione era la traccia audiovisiva di una microetnografia/percorso di ricerca ed esplorazione del contesto ad oggetto (via Padova) attraverso l'esplorazione/analisi del punto di vista di uno specifico gruppo attivo sul territorio sul quale le vostre colleghe del precedente laboratorio vi hanno - prima dell'inizio del montaggio - illustrato premesse e sviluppi. si trattava delle riprese di 1. focus group 2. passegiata in via Padova che aveva l'obbiettivo di tradurre con i soggetti della ricerca gli spunti emersi in fase di focus group. i mezzi audiovisivi in questo caso hanno ricoperto un dublice ruolo: da un lato quello di una conoscenza (fare conoscenza di) dell'oggetto in questione - il punto di vista dei soggetti/comitato in questione 2. fornirne una rappresentazione. la rappresentazione (nozione di) quindi, sia come mezzo di conoscenza che come modalità di trx e comunicazione di questa conoscenza/comprensione.
    Non erano presenti altri supporti: ovvero la telecamera era l'unico mezzo di registrazione utilizzato.
    la questione è: perchè questo ci sembra sollevare questioni epistemologiche, oltre che metodologiche?
    che tipo di "informazioni" sono state raccolte in questo modo e per quale motivo avvertite un disagio epistemologico?
    tra il materiale scritto e il materiale audiovisivo mi sembrano esistere differenze sostanziali sulle quali vale la pena riflettere per isitituire una circolarità positiva tra la sperimentazione in fase di etnografia e la riflessione teorica più antropologica in senso ampio, oltre che cumulativo.
    Se avessimo dovuto trattare il materiale di appunti(scritti) di registrazione dell'esperienza di ricerca sarebbe stato lo stesso?
    mi sembra che il trattamento condiviso, nel senso di un utilizzo dello stesso da parte di soggetti esterni al lavoro di ricerca, del materiale audiovideo sia una delle potenzialità e delle risorse direttamente connesse al mezzo utilizzato. non solo, come in questo caso, in una fase posteriore al lavoro di ricerca svolto ma anche e soprattutto in fase di ricerca stessa. questo solleva indubbiamento questioni di carattere etico. (in questo caso tali questioni sono state discusse con i soggetti della ricerca che hanno acconsentito a un trattamento differenziale, oltre che differito nel tempo, del materiale allo scopo di riformulare l'oggetto di ricerca e procedere, in una fase succesiva, nella ricerca).
    Che tipo di informazioni avete raccolto? qual'è il loro valore etnografico? il materiale che avete montato ci consente di cogliere il punto di vista dei soggetti della ricerca? (le loro percezioni, vissuti, conoscenze del contesto? e di renderle comprensibil/condivisibili?).
    gli autori del materiale audiovideo chi sono? i vs colleghi del precedente lab? i soggetti della ricerca?
    il materiale che avete trattato riflette un frammento di sperimentazione nell'ambito dell'antropologia visiva applicata che non ha il documentario come obbiettivo ma piuttosto l'utilizzo dei metodi dell'etnografia visiva al fine di creare una piattaforma comune di dialogo tra soggetti attivi nel territorio che favorisca una migliore comprensione/conoscenza reciproca(Sarah Pink,2007). In questo caso l'obbiettivo è quello di produrre un cambiamento nella percezione della collettività sociale circa il contesto e di valorizzarne risorse e potenzialità al fine di una maggiore/migliore coordinazione tra le parti. Ambizioso certo ma da qualche parte si deve pur iniziare......
    il video in questo caso è uno strumento che opera a diversi livelli(Chambers,2007). Riuscite ad individuarne qualcuno?
    un caro saluto
    sara

    RispondiElimina