28 ottobre 2012

schema operativo etnografia


Sintesi delle fasi operative[1]
qui a seguito lo schema operativo per procedere con la microetnografia (per i nn frequentanti). è uno schema operativo che può essere utile se adattato alle proprie esigenze e alla scelta di un contesto/soggetti. non ha quindi nessuna pretesa di esaustività nè vuole suggerire implicitamente che ci sia una ricetta che se seguita pari pari condurrà alla scoperta di qualche verità ........
prendetelo per quello che è: una sintesi operativa da usare intenzionalmente e strumentalmente!

Non si tratta di stabilire un piano rigido d’azione[2] ma piuttosto un insieme di azioni situate che possono essere riconsiderate e/o modificate in fieri in base ai cambiamenti intervenuti o alla necessità di risolvere problemi particolari.  La scansione delle fasi che elenco in  seguito,  non ha una struttura rigida ma circolare o a imbuto perché si focalizza progressivamente nel corso delle diverse fasi. Il problema/la questione si trasforma e si sviluppa per arrivare a un chiarimento e alla delimitazione dello stesso che consente di analizzarne la struttura interna (Le Compe, Schensul, J. J.,1999).

La ricerca ha inizio da un tema: la scelta degli elementi sui quali focalizzare l’attenzione è fatta in base all’intreccio tra i desideri del committente, la letteratura specifica, le ricerche già effettuate.
1.       Elaborazione linee guida tematiche (domande di ricerca)a partire da una riflessione sul fenomeno da indagare che parte dal tema generale ( per esempio: pratiche  e linguaggi medici), si focalizza su un aspetto più specifico ( per esempio: pazienti con disturbi depressivi e medici competenti) per arrivare a una domanda concreta ( per esempio: come e quando avviene la scelta di rivolgersi a uno specialista?). Questo lavoro di concettualizzazione e riflessivo prevede che l’argomento di interesse venga scomposto in elementi più semplici in modo da individuare quali fenomeni osservare e le loro propietà specifiche per garantire l’univocità di interpretazione tra i ricercatori. 
2.       Definizione dei concetti a livello lessicale e operativo (le categorie sociali, in particolare, spesso sono ambigue e porose e nn spiegano ma vanno spiegate)
3.       Scelta degli interlocutori
4.       Scelta del metodo e degli strumenti:
a.       Osservazione partecipante( tecnica centrale dell’etnografia)
-          Entrata in campo (negoziazione delle modalità di ingresso senza compromettere le finalità della ricerca). Familiarizzazione con contesto e soggetti, riduzione delle distanze, definizione dei ruoli (fiducia e cooperazione e avvio di una relazione di scambio e reciprocità versus lavoro sotto copertura in caso di aperta ostilità e resistenza)
-          Raccolta dei dati: concentrarsi sugli eventi e i fenomeni da osservare (uso di informatori – chiave: persone informate che possono fornire info utili sugli eventi o sottogruppi che non possono essere osservati direttamente. Prossimità e frequentazione degli interlocutori.
-          Descrizione puntuale dell’osservazione (diario di campo):
1.       Descrittiva: elaborare un quadro complessivo del campo studiato e procedere a una sua descrizione generale che serva a formulare le domande di ricerca specifiche. La descrizione dovrebbe comprendere i seguenti aspetti:
2.       Focalizzata: analisi dettagliata degli aspetti significati rilevati e definiti a partire dalla rilevazione descrittiva. L’osservazione si restringe sui processi e i problemi essenziali fino a generare una domanda conoscitiva diversa da quella formulata in partenza dalla quale si procederà con l’osservazione.
3.       Selettiva: raccolta di esempi delle pratiche, delle narrative e dei processi individuati nella fase precedente. A questo punto si può procedere con una lista di domande da sottoporre agli interlocutori.

-          Fase conclusiva: interpretazione e verifica /smentita dei concetti e delle categorie elaborati nella prima fase di osservazione.

b.      Osservazione a distanza ( metodo da associare all’intervista e/o focus group: vedi punto C e D)
-          selezione del contesto in cui osservare le persone e i processi che interessano
-           definizione di tutto ciò che deve essere documentato nell’osservazione
-          osservazioni descrittive per fornire una presentazione generale del campo e successiva predisposizione della griglia di osservazione.
-          osservazioni focalizzate che si concentrano progressivamente sugli aspetti rilevanti delle domande della ricerca
-          conclusione delle osservazioni
c.       intervista: scelta della tipologia di intervista (strutturata, semi-strutturata – a persone chiave o focalizzata a studiare le reazioni dei soggetti a materiali – stimolo come per esempio un film - aperta, biografica o narrativa ( storie di vita o di eventi significativi vissuti).
d.      Focus group (esplorativo, strumentale, etc.)
5.       Analisi dei dati
-          Ordinare i materiali:
a.       Articolazione di descrizioni.  Le descrizioni devono essere “dense” (Geertz, 1973) e includere informazioni sul contesto, le azioni, sulle intenzioni e i significati sottostanti e sulla loro evoluzione temporale. Non solo l’evento ma anche lo sfondo socio-culturale in cui ha luogo. 
b.      Classificazione: predisposizione di una struttura concettuale che renda intelleggibili i dati raccolti (azioni, eventi e processi).  Si tratta di organizzare i dati sulla base di caratteristiche e qualità rilevanti a partire dall’individuazione di regolarità nei dati relativi al contesto, alle azioni e alle persone.
c.       Creazione di connessioni: formali ( somiglianza/differenza) e/o sostanziali ( legami di causalità)
-          Strutturare le informazioni: scegliere se partire da un singolo caso o sviluppare un’analisi attraverso più casi.
a.       Leggere i materiali ordinati, come sopra,diverse volte annotando a margine tutto ciò che appare significativo e interessante
b.      Annotare nell’altro margine i titoli dei temi emergenti (parole chiave)
c.       Su un foglio a parte elencare i temi emersi ed esaminarne le relazioni reciproche. I fini dell’analisi in etnografia possono essere diversi e vanno dall’individuazione di tipologie, allo sviluppo della teoria e/o alla rappresentazione della complessità del fenomeno indagato che viene esposto e descritto minuziosamente.





[1] Sintesi elaborata a partire dal testo di F.Ronzon, Sul campo, Breve guida alla ricerca etnografica, Meltemi, 2008.
[2] il processo di ricerca dell’etnografia è di tipo circolare (LeCompte, Schensul 1999) e interattivo (Maxwell, 1996) e si base su una continua interdipendenza e aggiustamento delle fasi che lo compongono. 

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