5 dicembre 2012


Buon giorno, innanzitutto la ringrazio per avermi rimandato l’invito per poter postare.
Le indico le linee principali del tema di ricerca:
Nel video vorrei tentare di “rappresentare” un complesso industriale in provincia di Brescia, che, dalla seconda metà del novecento sino ai primi anni novanta, occupò una posizione significativa per l’economia locale. La produzione di elettrodi non fu semplicemente un’attività redditizia per l’Union Carbide (multinazionale americana, responsabile tra l’altro del disastro di Bhopal), ma entrò nelle coscienze dei singoli ridisegnando il territorio, modellando diverse forme di esistenza, determinando l’insorgere di malesseri fisici. Il quadro che si delinea è lo stridere dei rapporti fra la dirigenza e i gruppi sindacali, fra il boom economico e l’inconsapevolezza della pericolosità dell’impianto, fra l’impegno per l’ambiente e le carcasse che tuttora occupano “esteticamente” quel luogo. Cosa rimane oggi oltre ai ruderi della fabbrica? Che simbologia ha acquisito l'impianto dopo la sua morte? La “collina dei veleni”, ex discarica degli scarti della lavorazione della grafite (pece e coke), è ancora lì: luogo su cui si intersecano dibattiti politici, ambientali e medici.
La ricerca si vuole basare sulla testimonianza di un sindacalista che operò in quella fabbrica, lasciando alle immagini una tra le costruzioni che oggi si potrebbero fare di quei luoghi; soprattutto in quanto impianto celato nella sua colossale visibilità (la discarica e la sua bonifica, gli ambienti di lavoro, i discorsi tecnici, il riconoscimento delle malattie).
Pur essendo stato molto breve, spero di averle dato un’idea sulla tematica. Lunedì farò in modo di portare i video dell’intervista e delle riprese.
A presto, Claudio. 

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