5 febbraio 2013

Capitolo 10: Productive Dissonance and Sensuous Image-Making: Visual Anthropology and Experimental Film

Questo capitolo analizza due modi di produrre video: i film sperimentali e i film con intento antropologico. Si è discusso poco del primo tipo in quanto ci sono pochi film avant-garde prodotti. Catherine Russell dimostra, nel suo libro Experimental Ethnography (1999), come alcuni video sperimentali possono essere considerati anche etnografici e come film diretti da antropologi sono sperimentali o possono essere visti attraverso una lente all’avanguardia.
Il termine “etnografico” si riferisce a tutti i video che toccano argomenti della cultura. “Avant-garde”, invece, è stato introdotto dal socialista francese Henri de Saint-Simon, nel XIX secolo, riferendosi all’arte moderna. I film all’avanguardia non hanno regole fisse per la durata, lo stile o il formato. Alcuni durano meno di un minuto altri più di 24 ore, come Magellan Cycle di Hollis Frampton (36 ore). Due sono i luoghi principali legati ai film sperimentali: la serie Art in Cinema c/o il San Francisco Museum of Art (Frank Stauffacher e Richard Foster) e il Cinema 16 a New York (Amos Vogel). Tra gli Anni 40 e 50 Art in Cinema e Cinema 16 hanno presentato diversi film sperimentali destinati ai cinema commerciali.
Nel passato ci sono stati svariati scambi tra i produttori di film etnografici e film “avant-garde”. Tanto che alcuni di loro sono considerati rappresentanti di entrami i generi. Ci sono invece quelli che si identificano con un solo gruppo come Margaret Mead per l’antropologia visiva e Maya Deren per i film sperimentali.
La Deren, insieme al marito Hammid, realizzò quello che è considerato il film all’avanguardia per eccellenza: Meshes in the Afternoon (1943). Ha dedicato molto allo studio delle danze indigene e al rito Vodun che sperimentava in prima persona. Su quest’ultimo scrisse anche il libro Divine Horseman: The Living Gods of Haiti. Maya Deren non era antropologa, anche se i suoi lavori sono considerati antropologici perché riproducono aspetti culturali come la danza e la religione.
I film etnografici e all’avanguardia hanno molte caratteristiche in comune: entrambi sono prodotti da una sola persona o da un piccolo gruppo di professionisti; sono distribuiti in un campo molto ristretto; sono presentati solo in ambienti accademici e non-commerciali, festival o conferenze; hanno un pubblico di studiosi o studenti. Tutto questo ha portato i produttori di entrambi i generi a condividere fonti, posti, dati e idee.
I film all’avanguardia sono considerati arte e sono prodotti per un pubblico che è disposto a impegnarsi per capirli. I destinatari di questi film hanno conoscenze particolari che li permettono di collegare gli argomenti trattati ad altri film, libri o studi effettuati. Spesso alla prima visione i film sperimentali sono incomprensibili e noiosi e solo dopo un’analisi approfondita possono diventare interessanti e arricchire le conoscenze scientifiche degli spettori.  
La fondamentale differenza tra i film etnografici e quelli all’avanguardia è che i primi per trasmettere informazioni antropologiche devono essere legati alla disciplina accademica dell’antropologia che a sua volta è legata e influenzata da altre discipline (filosofia, geografia, psicologia). Deve esserci un dialogo tra diversi campi academici per parlare di film antropologici, mentre quelli sperimentali si basano sulla pratica artigianale e la collaborazione tra diversi produttori.

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