8 dicembre 2013

Primi girati da Fikirtepe!


Questi sono i primi girati fatti a Fikirtepe (Istanbul), dove le demolizioni stanno continuando. Nel montaggio provvisorio (fatto con iMovie, che il mostro -Final Cut- dorme nel computer a Milano), talmente provvisorio che ho dimenticato di togliere i neri, ho tentato di riprodurre il mio progressivo avvicinamento, che corrisponde al processo reale di conoscenza del campo. Il suggerimento è venuto da Sara che mi ha invitato ad avvicinarmi alle persone. Ecco, io lo preso come dispositivo visuale! Prima un'immagine che colpisce e attira l'attenzione: le case-fantasma senza finestre, prima fase della demolizione; poi quelle case da vicino, lo spazio svuotato, laddove prima c'era un quartiere, poi la voce delle persone, le loro esperienze. In un'altra serie di video che devo ancora montare ci sono gli interni delle case, una ancora abitata, l'altra in fase di svuotamento. Su di esse mi piacerebbe confrontarmi in un post successivo, dedicato. In questo primo montaggio il mio interesse era rendere l'idea dello svuotamento, del valore forte e simbolico di una demolizione, dell'abbattimento di una forma di vita. L'immagine della scala che non conduce più a nulla voleva mostrare questo contrasto per esempio tra uno spazio abitato e uno spazio sgomberato, volevo che fosse il segnale di una mancanza, di una sottrazione. Chissà se ha reso, oppure chissà come altrimenti potrei rendere l'idea. Accetto suggerimenti. Ho usato molte panoramiche che ho rifiutato in fase di montaggio. Non mi pare che dicano gran che. Forse è nella composizione dell'immagine, la presenza nell'immagine di elementi chiave che rende meglio l'idea. O forse devo solo imparare ad usare la ripresa panoramica (a parte che ho un cavalletto che fa pena). Nel caso della scala le ho accostate entrambe, l'immagine fissa e la ripresa con la camera in movimento. Ditemi cosa ne pensate. Riguardo alla qualità delle riprese in generale devo dire anche un'altra cosa. Per non mettere in imbarazzo le persone con cui parlo e per non creare distanza, spesso non guardo nello schermo e tengo la camera a mezza altezza, controllando ogni tanto che il soggetto entri nel riquadro. Così ci rimette un po' la qualità della ripresa ma riesco a tenere il contatto occhi-occhi. 
Una nota pubblicitaria: qui pubblico solo le riflessioni visuali della mia ricerca. Per chi volesse seguire la mia esperienza di campo, vi invito a seguirmi sul blog www.kiz-reporter.blogspot.com
Grazie, Alessandra


1 commento:

  1. Ciao Alessandra,
    davvero interessante il video e ciò che dici. complimenti per il blog e grazie per avercelo segnalato.
    metti un pò di olio al cavalletto che si muove a scatti!
    ricordati di soffermarti almeno 10 secondi sulle inquadrature che ritieni significative; in parte lo fai ma a volte mi sembra che te dimentichi. la temporalità - l'inquadratura fissa prolungata - può essere un buon modo per accentuare e aprire uno spazio di interpretazione per il fruitore - può essere un dispositivo utile che segna il tempo (spazialmente e temporalmente) della tua esplorazione/descrizione densa del contesto e dei processi che vi avvengono.
    le immagini, verso il finale, della ruspa che demolisce la casa da cui pendono stracci e stoffe! per capirci! non temere di essere ridondante.
    molto interessanti le tue interazioni con gli interlocutori e la scelta di non occultare la tua presenza anche qualora emergono gap linguistici! Ad un certo punto uno degli interlocutori ti segnala la casa costruita da suo padre più in là rispetto a dove vi trovate...segui lo sguardo dei tuoi i interlocutori e avvicinati a ciò che vedono o a ciò a cui rimandano/tendono con il pensiero....la memoria sul processo di costruzione della casa a partire dal presente della demolizione.....la dimensione diacronica/oltre che sincronica dei processi osservati
    anche sulle panoramiche iniziale prenderei in considerazione l'elemento tempo. si spinge lo sguardo verso l'altrove (come mi sembrano fare i tuoi interlocutori) e, letteralmente si spazia, ma poi lo spazio - mi viene da dire - si comprime nell'interpretazione che dai e....ciak, mi metto in pausa e interpreto non tutto ma quell'immagine/inquadratura
    un caro saluto e buon lavoro

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