10 novembre 2011

IL MONTAGGIO E' CREATIVITA', DEDIZIONE E TANTA FATICA...

Lunedì 7 novembre un gruppo di sei studenti ha finalmente iniziato l'attività di montaggio del materiale audiovisivo acquisito dagli iscritti al precedente laboratorio di antropologia visuale.
Un lavoro apparentemente agevole, che non proponeva la fatica degli spostamenti, si è rivelato sin dall'inizio molto insidioso. Merito di Steve Jobs e dell'eredità che ha lasciato al mondo: il programma in uso per l'operazione di montaggio, "Final Cut Pro", gira solo su MacIntosh e nessuno dei componenti del gruppo ha dimestichezza della relatà parallela a Microsoft.
Si comincia praticamente dall'AbC... per esempio dal come ridurre a icona una finestra di lavoro.
Dopo aver già affrontato una lezione in classe sui comandi e le funzioni, la docente ci compie un nuovo sunto delle potenzialità infinite del programma, che, come indica il nome in sè, è proprio professionale e permette di fare cose mirabolanti. Una volta in laboratorio, a tu per tu con l'Alterità fatta Informatica, sarebbe opportuno "smanettare un po' a caso " per prendere confidenza col mezzo, ma non abbiamo abbastanza tempo: ci proviamo lo stesso dopo una mezz'ora di spiegazione pratica e a livello teorico sembra tutto facile.
Rimasti da soli, procediamo con la visione dei materiali: 22 Gigabyte di registrazioni audiovideo, che necessitano di essere setacciate e sgrezzate, per produrre un resoconto agli amici del Comitato Stranieri di Villa Pallavicini. E' necessario crare almeno uno storyboard mentale, ma prima bisogna conoscere i contenuti e in pochi hanno avuto un'anteprima del materiale.
Affiora il secondo scoglio: "dare senso" a immagini che sono state registrate da persone diverse da quelle che ne decideranno il montaggio. Sappiamo che e' un'operazione epistemologicamente proibita e che farebbe rizzare i capelli a molti antropolgi, ma ci tocca farlo.
E allora si parte, tra idee che affiorano durante la visione e animano il gruppo. E' pieno brain storming: ognuno ha le proprie, ma alla fine si riesce a convogliarle in una direzione. Siamo ancora all'inizio, si sperimenta, si fanno un sacco di errori, si maledice il programma; le cose scompaiono e riappaiono, i comandi non rispondono come si vorrebbe, il mouse scivola troppo, si ripredono gli appunti per rinfrescare la memoria.
Il primo prodotto è proprio sgraziato, un abbozzo senza capo nè coda, ma frutta alcune decisioni di carattere organizzativo e qualitativo: dovremo vederci al di fuori delle ore di lezione, perchè sennò staremo lì fino alle calende greche; introdurremo i protagonisti del video con scritte e faremo largo uso di effetti grafici, ma soprattutto si integrera' il girato con delle immagini di Via Padova, che sono state raccolte da una studentessa del precedente corso e che rappresentano un inedito per la ricerca in sè. Se non faremo un bel lavoro, almeno ci saremo resi utili, arricchendo il patrimonio documentale! Un piccolo risultato positivo nel panorama tragicomico del nostro primo approccio al montaggio e da cui ripartiremo la prossima volta.

To be continued...

Matteo Malanca

Nessun commento:

Posta un commento