26 novembre 2012

Aggiornamenti



qualche aggiornamento sulla mia microetnografia. La scorsa settimana ho passato un pomeriggio di riprese presso l’officina Hirose. Il materiale filmato ha una durata complessiva di circa due ore e mezzo (!!!) e gli spunti sono numerosi. Purtroppo però non mi è possibile caricare nulla: nonostante la sua massima disponibilità, Hirose non mi ha ancora filmato la liberatoria perché, per scrupolo, vuole attendere di visionare il prodotto complessivo. 
A poco a poco sto riguardando le registrazioni per riflettere su quanto appreso e per selezionare i momenti significativi. Elenco brevemente i passaggi di quanto avvenuto:
-         ho raccolto approfonditamente la storia di vita di Hirose, con degli interessanti spunti sulla questione della sua appartenenza. Mi ha raccontato del suo periodo di apprendistato presso Fumagalli, ma mi ha anche parlato di un altro designer, il giapponese Motomi Kawakami, nel cui studio ha lavorato da giovane e che lui considera suo “vero maestro”.
-         La conversazione è proseguita naturalmente su altri temi interessanti: dal suo giudizio riguardo la collaborazione professionale tra italiani e giapponesi al suo approccio al lavoro del ferro (a metà tra “arte e artigianato”). Parlando delle diverse tecniche di lavorazione del metallo Hirose ha detto una frase che trovo molto interessante: “Io il ferro lo devo rispettare”. Mi ha inoltre detto che è la vita di tutti i giorni, gli amici e i conoscenti, a ispirarlo nel suo lavoro e che di conseguenza rimane costantemente attento a tutto ciò che gli capita.
-         Mi ha mostrato e commentato alcune fotografie dei suoi lavori e mi ha fatto una dimostrazione pratica di come lavora, indicandomi gli strumenti più frequentemente utilizzati.
-         Ci siamo poi spostati fuori dalla corte, dove mi ha mostrato la vecchia officina di Fumagalli e dove è avvenuto un brevissimo ma simpatico incontro con un suo conoscente. Dopodiché sono entrata insieme a lui nella chiesetta a fianco, per la quale lo stesso Hirose ha creato il crocifisso davanti all’altare. Di crocifissi work in progress ce ne sono in abbondanza nel laboratorio, e nel cortile interno dello studio c’è addirittura la statua di una madonna con l’incudine (repentinamente filmata)! Tuttavia alla domanda sulla sua religiosità Hirose mi ha risposto di non essere cattolico, e che suppone lo fosse Fumagalli.
-         Ho fatto diverse riprese interne ed esterne al laboratorio. Un’altra immagine interessante è stata quella delle foglie autunnali (una sensibilità che per le mie conoscenze è molto giapponese!): Hirose ne teneva una in mano mentre mi parlava, c’erano foglie autunnali ai piedi degli oggetti da lui fotografati e davanti all’ingresso dell’officina. Ho ripreso quest’ultimo spostandomi lentamente dalle foglie alla porta: qui non può non cadere l’attenzione sull’adesivo “qui nessuno è straniero”.

Entro l’incontro di lunedì cercherò di portare ulteriori riflessioni. Nel frattempo rimango in attesa di vostri eventuali commenti.

A presto,

Rosanna

1 commento:

  1. Ciao Rossana,
    il materiale raccolto mi sembra ottimo come buona è la descrizione che ne fai. che spunti ne trai? quali direzioni di indagine - eventuali - ha aperto la tua esplorazione del soggetto e opere artistiche? come proseguiresti - in sintesi?
    sara

    RispondiElimina