12 febbraio 2013

"Cinema: A visual anthropology", Gordon Gray

Capitolo 1

Nel primo capitolo, l’autore fa un excursus sul mondo del cinema e la sua storia ponendo l’accento su come questo fenomeno da semplice sperimentazione sia riuscito a diventare uno dei più importanti medium di massa diffuso in tutto il pianeta. Sebbene il testo esaminerà in particolare il cinema in Europa e negli Stati Uniti, è bene mostrare come quest’industria si sia evoluta anche nel resto del mondo. 
E’ molto difficile dire per opera di chi sia nato il film; come per molti altri fenomeni, questo si è sviluppato a partire da innovazioni che si sono succedute nel corso della storia. In questo caso, gli studi sull’immagine e sul movimento di Muybridge (varie macchine fotografiche in serie che riprendono l'immagine di un cavallo in corsa), Marey (che sviluppò la macchina fotografica mitragliatrice in grado di fare didici foto al secondo), i lavori sulla percezione della tridimensionalità e della profondità mediati dalle magic lanterns (lampade che illuminate riflettono varie figure sul muro), furono le basi per i fratelli Lumière che nel 1845 presentarono il loro "The Arrival of a Train at La Ciotat Station”.
Da questo primo successo, altri autori apportarono nel corso degli anni ulteriori contributi al nascente cinema. Si può per esempio ricordare Porter che nel 1903 riuscì a dare un senso di simultaneità effettuando dei tagli alla pellicola. Tramite questo metodo che consentiva l’unione di varie scene si poterono inserire nel film dei significati più complessi.
Griffith ed il suo cameraman Bitzer inserirono nel film "Birth of Nation" (1915) nuove tecniche cinematografiche come il pan (in cui la telecamera si muove in orizzontale), il tilt(in cui si muove in verticale) ed il tracking shot (il ripetersi di scene). Più o meno nello stesso periodo, in Italia venne allungata la performance da 1 bobina (17 minuti circa) a 10 (2 ore). Per via della guerra, la Germania iniziò tardi la pubblicazione dei film e molti filmmakers tedeschi emigrati negli USA contribuirono alla creazione di Hollywood.
In Giappone il cinema di produzione locale era molto influenzato dal teatro: era difatti presente la figura del benshi (narratore), i costumi ed il make up, non vi era nessun contatto fisico nelle scene, le pose erano stilizzate. Il narratore era molto importante sopratutto nei primi esempi di cinema giapponese: svolgeva una funzione di fusione con l'audience, dando una sua  interpretazione e riportando i discorsi degli attori.
Solo dopo il terremoto del'23 il cinema giapponese, costretto ad interrompere le sue attività, si allontanò dagli elementi del teatro tradizionale.
La svolta del cinema dagli anni '20 è considerata l’epoca d’oro in quanto segnò il passaggio da un interesse scientifico per le tecniche cinematografiche ad un mezzo di intrattenimento. Nella prima fase dell’epoca d’oro veniva trascurato un elemento ritenuto inizialmente di poco conto che in seguito sarebbe stata la causa di rivoluzione cinematografica: il sonoro. Inizialmente venivano composte delle musiche della durata esatta della pellicola eseguite da delle orchestre ingaggiate in occasione della proiezione del film. In America venivano chiamati pianisti/organisti e venivano usate delle macchine speciali per produrre gli effetti sonori. La possibilità di riprodurre il sonoro rese lo show un prodotto finito, indipendente dalla variabilità della performance musicale.
Il problema iniziale del suono era che il microfono registrava tutto, anche il rumore delle telecamere e delle luci perciò l’unica soluzione sembrava essere quella di togliere alla telecamera la sua indipendenza di movimento. Alla fine tra le soluzioni adottate ci fu il sistemare l'audio dopo la registrazione delle scene o  il microfono con sordina che liberò la telecamera dal muoversi in piattaforme mobili.
Grazie al sonoro si potè sviluppare il genere musical usato ancora oggi in India che da subito diede degli ottimi frutti. Oltre le innovazioni tecniche, anche la struttura organizzativa fece dei passi avanti: le figure di regista, di produttore, scrittore, attore e macchinista divennero strettamente legate tra loro.
Le innovazioni tecniche e la cura per il dettaglio sponsorizzate da Hollywood fecero affluire numerosissimi spettatori al cinema, tanto che quest’industria grazie agli incassi, aiutò fortemente gli USA ad uscire dalla crisi del ’29.
In risposta all'epoca d'oro di Hollywood si crearono in Europa delle nuove correnti che contestavano la superficialità e la mancanza di contenuti del cinema americano, tra queste le più importanti furono il Neo Realismo in Italia ed il Cinema Veritè in Francia. 
Importanti furono anche i prodotti cinematografici in Regno Unito: il genere più diffuso era quello dei kitchen sink, incentrato sulla rappresentazione di una specifica parte della società, per lo più uomini della classe lavoratrice carichi di connotati negativi ma per cui era facile simpatizzare. Questi generi alternativi europei nati per contestare Hollywood finiranno per influenzare pesantemente i registi americani anche perché i costi di realizzazione erano molto bassi.
In America intorno agli anni ’40 per via dei cambiamenti demografici ed in particolare dell'espansione dei centri urbani, il cinema perse una grossa parte del suo pubblico.
Per salvaguardare il mercato americano nel 1948 venne fatta una legge contro i block booking (costringere i teatri indipendenti ad accettare blocchi di film e proiettarli per la prima mondiale).
Negli anni ‘60 Hollywood era fortemente indebolita, molti registi cercavano nuove strade come i blaxploitation (film sul tema della, droga, della violenza, della prostituzione) e gli spaghetti western (film sull’ottocento americano con un cast italiano poco costoso) che vedevano come protagonisti dei personaggi negativi, dei veri e propri anti eroi.
Negli anni ‘70 flimmakers come Scorsese, Spielberg e Coppola grazie ai loro lavori contribuirono a risollevare il nome di Hollywood creando una vera e propria cine-letteratura. Tuttavia, per la loro voglia di sperimentare, a volte questi autori fuoriuscivano dal budget contribuendo al crack dell'industria cinematografica locale. 
Per riprendersi dalla crisi, le maggiori corporazioni vollero investire sui potenziali delle blockbuster e decisero di comprare interi studi. Assieme a questa strategia, venne investito molto sul film d’azione e sulla produzione di “serie B” che però poteva vantare al suo interno almeno un attore importante che potesse attirare pubblico e far lievitare così gli incassi. In questo periodo la casa cinematografica Warner introdusse il tema delle arti marziali, che grazie a Bruce Lee segnò una nuova era del cinema.
Il mercato si riprese nel 1975 e Hollywood divenne l’industria cinematografica che oggi conosciamo.
Con la ripresa dalla crisi grazie a questa serie di strategie imprenditoriali ci fu la possibilità di ottenere alti budget da impiegare, così si girarono film del calibro del Signore degli Anelli. Oggi il mercato globale è in espansione e ci sono tanti avversari di Hollywood. Inoltre, grazie ad internet è possibile accedere rapidamente alla pubblicità dei film, ai trailer , alle preview, alle interviste ed al filmaking rendendo la concorrenza molto aspra. 

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