29 aprile 2013

Interculturalismo e seconde generazioni nell’hinterland milanese. Cap 10.


Le nuove riprese avvengono nel Centro Culturale di Pioltello durante il laboratorio di teatro dell’oppresso condotto da Giulia e Giulia, due giovani ragazze poco più che ventenni.

Le riprese si svolgono in un clima più freddo del solito. Non per l’accoglienza ma per l’atmosfera richiesta dal laboratorio che esclude il sottofondo chiassoso dei precedenti contesti.

Utilizziamo ancora la doppia camera per riprendere una dozzina di adolescenti di diversa nazionalità impegnati nel laboratorio.

Questa volta non c’è nessuna lezione preparata ad hoc o conferenza scolastica come durante le precedenti riprese (anche se insieme a noi c’è la signora Virgillito incontrata all’ITSOS e invitata qui). Si tratta di una lazione classica dove i ragazzi svolgono esercizi  in cui bendati si devono riconoscere, o vengono modellati dai propri compagni come se fossero statue o ancora, l'unico conttatto fisico avviene di spalle nel mentre ci si conosce o si dialoga in questa posizione.

Giulia ci dice che questa tecnica teatrale è stata pensata proprio per far entrare le persone in contatto fisicamente persone che magari faticano spontaneamente ad entrare in contatto anche solo verbalmente.

Le scene inquadrate riguardano gli esercizi veri e propri così come la preparazione ad essi, le istruzioni impartite dalle insegnanti e le reazioni dei partecipanti prima, durante e dopo l'esercizio.
 
Vittorio

1 commento:

  1. sono curiosa di vedere le riprese. qui si osservano le pratiche. da ciò che scrivi mi sembra di capire che non avete fatto un sopralluogo prima delle riprese?
    Giulia vi spiega gli obbiettivi degli esercizi in sede di ripresa? e da questo decidete di inquadrare ? o è una riflessione a posteriori?
    sara

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