Inizierei questo nuovo pezzo sottolineando
come questa ricerca mi permetta di
entrare in contatto con realtà cittadine ricche di storia e di significati, abitate
da persone impegnate e solidali che con
entusiasmo mi accompagnano durante le visita e mi trasferiscono importanti
informazioni funzionali alla mia ricerca. La cooperativa che ho incontrato oggi si trova in un contesto veramente prestigioso a due
passi dal Duomo nel pieno centro di Milano.
Si tratta della Scuola per panificatori gestita dalla cooperativa sociale Casa del pane 1921 che ha sede all’interno degli spazi della Società Umanitaria. Questa antica istituzione grazie all’intuizione ed alla caparbietà di Moisè Loria, magnate di puro spirito milanese, da 120 anni si occupa della tutela della persona attraverso l’attivazione di corsi di formazione in grado di fornire dignità attraverso il lavoro.
Si tratta della Scuola per panificatori gestita dalla cooperativa sociale Casa del pane 1921 che ha sede all’interno degli spazi della Società Umanitaria. Questa antica istituzione grazie all’intuizione ed alla caparbietà di Moisè Loria, magnate di puro spirito milanese, da 120 anni si occupa della tutela della persona attraverso l’attivazione di corsi di formazione in grado di fornire dignità attraverso il lavoro.
La storia della Società ha visto l’attivazione di
molteplici proposte formative, con alterne fortune e cambiamenti dovuti all’evoluzione
del sistema lavorativo ed alla modernità. Oggi i chiostri della Umanitaria sono
animati da molti gruppi con finalità
diverse, ma al suo interno si trova ancora un corso che, sopravvissuto a tutte
le mode e i cambiamenti, continua a formare artigiani del pane. La cooperativa,
grazie alla sua natura (tipo B), accoglie principalmente persone che si trovano
in stato di difficoltà e fornisce loro percorsi di qualificazione finalizzati
al primo inserimento nel mondo del lavoro, riqualificazione nel caso di
precedente perdita dello stesso, o, addirittura, di acquisizione di un bagaglio di competenze da
conservare in caso di crisi lavorativa.
I corsi, che basano il proprio programma
interamente sulla praticità e sull’esperienza diretta, hanno una durata di
circa un mese e mezzo, due mesi, con un monte ore tra le ottanta e le
centoventi. La cooperativa oltre a fornire gli strumenti e le conoscenze
pratiche dell’arte della panificazione è in grado di seguire i più
intraprendenti con percorsi verso esperienze di auto impresa, singola o in
società, fornendo un supporto negli insegnamenti e, data la natura sociale
della stessa, attraverso un supporto
educativo volto ad affrontare
le fragilità degli allievi.
La cooperativa è in grado di attivare una
quindicina di corsi all’anno formando in questo modo circa 250 allievi. Tutti,
terminato il corso, affrontano un tirocinio formativo presso laboratori o
piccole industrie per perfezionarsi e per misurarsi con un vero ambiente
lavorativo.
Oltre alle categorie protette i corsi sono aperti a
privati cittadini che per passione intendono imparare l’arte del pane e ad una
nuova categoria di
giovani in difficoltà che pur non rientrando in nessuna
categoria protetta, ma trovandosi in situazione di difficoltà, grazie a mentori
e benefattori che finanziano i loro corsi possono accedervi per imparare un
mestiere e iniziare la propria carriera lavorativa.
All’interno della stessa struttura si trova anche
un piccolo negozio in cui i prodotti della lavorazione possono essere
acquistati, contribuendo con ciò al sostentamento della struttura.
Circa il cinquanta per cento degli allievi che
terminano il percorso riesce ad inserirsi nel mondo produttivo. Questa
percentuale è da imputare alla crescente crisi economica. Infatti negli scorsi anni il
traguardo era raggiunto da circa il 75/80 per cento.
Oltre ai corsi per
panificatori è da poco stato attivato un corso per pasticceri, mentre sono in
cantiere corsi per pizzaiolo e per altre specialità del settore. Nonostante lo
spirito imprenditoriale e la spinta alla crescita della cooperativa, i fattori che ne limitano l’espansione sono da addurre alle
risorse pubbliche sempre più scarse e alle
mancanza di spazi fisici. Oggi il laboratorio è ospitato in una stanza dalle
dimensioni troppo limitate per poter consentire un numero maggiore di allievi o
più corsi contemporaneamente.
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